Una giornata quella di oggi che potrebbe essere già cruciale per il futuro del Città di Foligno. La squadra infatti oggi non scenderà in campo per disputare il recupero contro il Flaminia fissato dopo il rinvio dello scorso 8 gennaio causa campo innevato e gelato. L'interdittiva antimafia che ha impedito di giocare anche l'incontro con l'Avezzano, rischia di diventare la grande spada di Damocle che porterebbe il club biancazzurro all'esclusione dal camponato di competenza, fine indecorosa in cui sono incappate già Chieti e Due Torri negli altri gironi di Interregionale. Resta da capire se gli impedimenti a disputare le partite siano interpretati come rinunce, pe per i falchetti sarebbe già la terza, o in diversa maniera dalla Lega, qualora questa seconda ipotesi risulti giusta si andrebbe senza possibilità di appello incontro alla quara rinuncia, domenica contro il Rieti e alla conseguente esclusione del campionato, con fine dell'attività agonistica. I tesserati della squadra biancazzurra sono rimasti a casa anche ieri e così faranno oggi in attesa di notizie, l'ultimo allenamento risale a sabato scorso nella rifinitura prima della gara di Avezzano e prima del caos scatenato dall'antimafia e Aiello poteva contare su 27 elementi, non tutti tesserati, ma comunque un numero più che sufficente da inserire in lista per la partita. In tutto questo c'è Spera che ancora non si da per vinto, tanto che ieri è arrivato a Perugia alla Prefettura di Perugia per ottenere la documentazione della famosa interdittiva, documenti necessari per preparare in fretta e furia il ricorso al Tar. Ad ingarbugliare ancora di più questa operazione il fatto che la sede del club, quella in via dei mille, è sotto sigilli e quindi non si può accdere alla posta elettronica o ad altri file contentuti nei pc che giaciono inutilizzati in sede. Una corsa contro il tempo, anche se difficilmente a questo punto i falchetti potranno terminare il loro campionato.