Un teatrino infinito caratterizza la partita Ascoli-Perugia che, infine, dopo un balletto di sedi disponibili e poi indisponibili nel giro di poche ore (San Benedetto del Tronto e Pescara), si giochera' domani alle 15 allo stadio Del Duca di Ascoli Piceno, benche' non siano noti i risultati delle prove di carico a cui l'impianto e' stato sottoposto dopo il terremoto del 30 ottobre scorso di magnitudo 6.5.
Per questo si giochera' a porte chiuse e solo perche' il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli si e' assunto la responsabilita' di derogare concedendo l'uso dell'impianto. Responsabilita' o vero e proprio rischio? Inviperiti i tifosi ascolani, costretti a rimanere fuori e pronti ad incitare la squadra dal piazzale esterno dello stadio. Deluso anche l'allenatore dell'Ascoli Alfredo Aglietti. Sembra che questa partita non la volesse nessuno, una volta si giocava da una parte, il giorno dopo dall'altra. Credo si sia sottovalutato il tutto" ha detto oggi. Dopo il terremoto di agosto si e' parlato di amichevoli, triangolari di beneficenza. "Non voglio entrare nel merito delle ragioni dei tifosi delle altre squadre, tutte rispettabili, ma si parla di solidarieta' e poi c'e' una guerra per non far disputare una gara" accusa Aglietti. "Dato che alla fine si giochera' a porte chiuse, questa decisione poteva essere presa anche prima: bisogna avere anche personalita' nel prendere certe decisioni" conclude.
Intanto è molto amaro anche il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi: "Si e' persa una grande opportunita' per applicare nelle scelte quella umanita' che predichiamo molto spesso a parole nei confronti delle comunita' in difficolta'. La solidarieta' va dimostrata con i fatti e implica anche la rinuncia a qualcosa".
L'amministrazione pescarese, dopo aver dato una disponibilita' di massima 48 ore prima della gara, e' tornata sui suoi passi il giorno successivo, parlando di problemi organizzativi legati ad eventi concomitanti e alla gestione della sicurezza, mentre in un comunicato i tifosi di casa avevano espresso il loro disappunto in merito alla possibilita' di far giocare a Pescara la partita tra due squadre 'rivali' mentre i loro beniamini erano impegnati nella trasferta di Torino. "Restare prigionieri delle rivalita' e' un segno di grande debolezza - ha rimarcato Abodi -. I cittadini si aspettano dalle classi dirigenti dei comportamenti che contribuiscano a farci andare avanti e che non ci tengano prigionieri del passato". Il presidente della Lega di B ha ricostruito quanto avvenuto negli ultimi giorni: "Il Pescara ci aveva dato subito la propria disponibilita' e anche l'amministrazione cittadina aveva offerto una disponibilita' informale, rispetto alla quale ci siamo basati, anche perche' eravamo a 48 ore dalla partita. Poi c'e' stata la marcia indietro: so che c'e' stato un comunicato dei tifosi del Pescara e so che c'erano dei problemi organizzativi legati a disagi per le attivita' commerciali". Ascoli-Perugia si giochera' dunque domani, a porte chiuse, allo Stadio Del Duca. "Saro' ad Ascoli - fa sapere Abodi - per esprimere la mia vicinanza alla societa' e all'intera comunita' cittadina".
Perugia
19/11/2016 16:52
Redazione