Prima con il suono delle campane del Duomo. Poi è stato accolto da un applauso, spontaneo, sentito, fuori dal protocollo, l'ingresso del feretro di mons. Pietro Bottaccioli alla chiesa di San Domenico che per tanti anni lo ha visto prima parroco negli anni 70 e quindi Vescovo di Gubbio dal 1989 al 2004. La comunità diocesana si è riunita per le esequie di un "Vescovo e Prete di Gubbio" come lo ha definito nel suo saluto inviato dall'Arcivescovo di Perugia, Bassetti. Ad officiare la celebrazione il Vescovo di Gubbio, Mario Ceccobelli, suo successore, affiancato da tutti i Vescovi umbri - dal vicario di Perugia Giulietti, a Sorrentino, da Cancian a Boccardo, da Piemontese a Tuzia - e dal Cardinale Ennio Antonelli, che ha preceduto proprio Bottaccioli alla guida della Diocesi eugubina oltre che da mons. Marconi, Vescovo di Macerata. In prima fila i sindaci di Gubbio, Stirati e Umbertide (quest'ultima città di nascita di Bottaccioli) Locchi, e dei comuni della fascia appenninica, Capponi, Coletti e Vergari con i rispettivi gonfaloni, presente anche il gonfalone di Cantiano e i vessilli delle Università di Arti e mestieri di Gubbio oltre che delle Famiglie ceraiole, dei Balestrieri, degli Sbandieratori e dell'Unitalsi. Ma anche la Regione con l'assessore Cecchini e il consigliere Smacchi.
Una lunga processione aperta dal Vescovo Ceccobelli ha mosso dalla chiesa di San Giovanni, dove era stata allestita la camera ardente in queste 48 ore dopo la sua morte, e ha raggiunto la chiesa di San Domenico gremita come poche altre volte. Tantissimi eugubini e non, hanno voluto testimoniare i sentimenti di cordoglio, rappresentati poi anche dalle note di cui è stata data lettura in apertura da don Pietro Vispi, inviate dal presidente della CEI, Card. Bagnasco, dall'Arcivescovo Bassetti e soprattutto dal Santo Padre, che nella sua nota, a forma del Card. Parolì, segretario di Stato, ha invocato per mons. Bottaccioli il premio eterno promesso ai servitori del Vangelo. Sul feretro una copia del Vangelo.
Quindi l'accorata omelia di mons. Ceccobelli che lo ha voluto ricordare con parole sentite ripercorrendo il cammino ecclesiale di mons. Bottaccioli e il suo rapporto personale che li ha visti fianco a fianco negli ultimi 12 anni.
Al termine della celebrazione è poi toccato al Cardinale Antonelli ricordare Bottaccioli, come suo successore ma prima ancora come sacerdote di quella Diocesi che Antonelli aveva guidato. "Farai meglio e di me e fari cose che non ho potuto fare" ha ricordato Antonelli di aver detto a Bottaccioli nel giorno del suo subingresso alla guida della Diocesi. Infine il saluto del Sindaco Stirati, che ne ha tracciato un profilo di grande umanità e profondo legame con la comunità eugubina, religiosa ma anche laica, definendolo indiscutibilmente "uno dei grandi personaggi della storia di questa comunità e della Chiesa". E in conclusione l'intervento di uno dei familiari, l'ing. Tosti che ha ringraziato in particolare il Vescovo Ceccobelli, come aveva fatto anche Stirati, per il legame fraterno che ha sempre avuto con il suo predecessore, sostenendolo soprattutto in quest'ultimo periodo contraddistinto dalla malattia, e ha ribadito il grazie agli eugubini con i quali Bottaccioli ha sempre nutrito un legame speciale. La celebrazione si è conclusa con un'ultima processione che ha condotto il feretro in Cattedrale dove la salma di mons. Bottaccioli è stata sepolta nella tomba dei Vescovi eugubini.
E se la celebrazione è stata accompagnata dalle pregevoli esecuzioni della Cantores Beati Ubaldi, diretta dal maestro Renzo Menichetti, la serata è stata riaccesa dall'illuminazione della stella cometa dell'Albero di Natale più grande del mondo, ulteriore omaggio alla memoria del Vescovo emerito da parte degli Alberaioli, nel ricordo di quel 1989 quando, nell'anno della sua elezione alla guida della Diocesi, fu chiamato proprio ad accendere la luminaria sul monte I Ingino.
E l'intera celebrazione sarà trasmessa dalle 14 su TRG (canale 11).
Gubbio/Gualdo Tadino
25/01/2017 07:57
Redazione