Per il Corriere della Sera, in un recente articolo, erano retaggio pesante di medievale memoria che bloccava lo scorrere del progresso e dell'economia; per il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi sono i baluardi della difesa dell'ambiente, inteso costituzionalmente come patrimonio della collettività. Sono gli assetti fondiari collettivi, ovvero le comunanze agrarie, di cui il professor Grossi ha parlato a Gualdo Tadino sabato 20 maggio al teatro Don Bosco a chiusura del "Festival delle terre di collettivo godimento", organizzato dal Gruppo di lavoro sugli assetti fondiari, dall'Accademia dei Romiti e dalla Comunanza Agraria Appennino gualdese. Il presidente della Corte Costituzionale ha parlato ad una platea di studenti delle scuole elementari e medie della città, presenti per la premiazione del concorso a loro rivolto, e lo ha fatto spiegando ai giovani il senso oggi delle comunanze agrarie. "In questo territorio , tra il Topino e il Chiascio – ha detto Grossi – abbiamo delle organizzazioni nate chissà quando, che si sono mantenute intatte fino ad oggi e che sono proiettate verso il futuro, importanti per quello che è oggi il problema più grande che ha la società italiana, europea, mondiale, ovvero la tutela dell'ambiente". Per Grossi: "L'uomo deve sfruttare la Natura, sostentarsi con essa, ma deve conservarla nelle sue acque, nelle sue piante, nei suoi animali, nella sua naturalità. Troppo spesso – ha detto - siamo spettatori di violenza , mentre gli assetti fondiari collettivi sono una ricchezza nata dal basso, dalla comuntià che si organizza per difendere e rappresentano qualcosa di socialmente ed economicamente meraviglioso". Grossi ricorda i suoi anni trascorsi presso gli atenei d'Italia come insegnante di storia del diritto, prima di diventare giudice della suprema corte: "Proprio in quegli anni – ha affermao - ho visto quanta giurispruendenza sia nata dalle comunanze agrarie. Io qui oggi ho la soddisfazione e la consolazione di vedere un presente che nasce da un remoto passato e che va diritto verso la costruzione del futuro". Applausi in sala per il presidente che ha lasciato la parola ad altri autorevoli relatori, tra questi Pietro Catalani Commissario Usi Civici per Lazio, Toscana e Umbria e il Prof. Pietro Nervi, docente di Economia e Politica Montana e Forestale presso l'Università di Trento. Per gli organizzatori, gli interventi di Sauro Vitali, Valerio Anderlini , Pierluigi Gioia e Nadia Monacelli.
La mattinata del presidente Grossi si è conclusa in sala consiliare dove è stato accolto dal sindaco Massimiliano Presciutti , alla presenza delle autorità civili e militari , tra queste il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro . Grossi , che aveva avuto l'occasione poco prima di visitare la Rocca Flea e la chiesa di San Francesco, ha avutro parole di vivo apprezzamento per la città con particolare riferimento al museo regionale dell'emigrazione di cui gli è stato donato un cofanetto video. Grossi ha ricordato il personale lavoro e impegno svolto in seno alla Corte Costituzionale per far sì che la legge comunitaria fosse interpretata, in riferimento a casi che riguardavano migranti, come legge non solo applicabile ai cittadini europei, ma ai cittadini del mondo , garantendo diritti inalienabili indipendentemente dalla provenienza
Gubbio/Gualdo Tadino
22/05/2017 13:03
Redazione