Non un'opera, ma un intero museo. Di questo si era appropriata indebitamente una persona che due anni fa era entrata nel museo comunale "Energia e vita" di via Galeazzi a Costacciaro, portando via 49 oggetti esposti. Il fatto risale all'aprile 2015, oggi, dopo quasi due anni il ritrovamento di 45 di questi oggetti. Il museo in questione è una esposizione stabile di rirpoduzioni elettriche e meccaniche di turbine, dinamo, pannelli solari, automobili con cella a idrogeno , mulini , ma anche ripoduzioni di oggetti preistorici, dalle lance alle ciotole fino ai sistemi più arcaici di accensione del fuoco. Un museo nato con finalità didattiche, pensato per le scuole, per essere una guida esplicativa e visiva nella comprensione dell'evoluzione storica e scientifica. Per il suo allestimento e la conseguente apertura, furono necessari 600 mila euro tra fondi statali e comunali. Per due anni è rimasto chiuso, dopo l'incursione nella struttura di chi nell'aprile 2015 decise di portare via tutto il materiale nascondendolo in altro luogo. Non rivelano il nome il capitano die Carabinieri Piergiuseppe Zago nè il sindaco di Costacciaro Andrea Capponi, le indagini sono ancora in corso e per il momento non sono state elevate denuncie contro specifici soggetti . E' certo che chi portò via gli oggetti dal museo aveva titolo ad entrare nella struttura, non essendoci stati all'epoca segni di effrazione delle porte e dei serramenti. Due anni di indagini portate avanti dai Carabinieri della stazione di Sigillo , oggi guidata dal maresciallo Guglielmo Iezza, indagini fatte ascoltando le persone dle territorio, che ha convinto le forze dell'ordine del fatto che la refurtiva non sarebbe stata molto lontana da dove era stata trafugata. Infatti a fine 2016 è stata ritrovata in un'abitazione dei dintorni. Grande soddisfazione da parte del sindaco Capponi che con i suoi collaboratori si era già attivato da un anno per rintracciare il materiale: l'aprile scorso erano stati affissi 100 manifesti e diffusi 1000 volantini nei Comuni oltre che di Costacciaro, di Scheggia, Sigillo e Fossato di Vico con foto e dettagli della refurtiva per invitare chi sapesse qualcosa a denunciare i fatti . Tutto non è stato ritrovato, mancano all'appello un computer, un proiettore e un monitor: verranno ricomprati , l'iportante è aver recuperato il corpo centrale di un'esposizione originale capace di attirare un pubblico scolastico proveniente da ben oltre il territorio.