Come qualcuno di voi avrà saputo con queste comunicazioni mi accingo a rubarvi per l’ultima volta 5 minuti del vostro tempo. Castello Cambia dopo un solo mese dalla sua nascita è riuscita ad essere la quarta forza della città e chi pensava fossimo un fenomeno transitorio destinato a sciogliersi o spengersi in poco tempo diciamo non ci ha visto lungo. Siamo uno dei gruppi più attivi sia in consiglio che sul territorio ed abbiamo mantenuto vivo il nostro profilo movimentista. Ma ci rendiamo conto che i temi che spesso affrontiamo in questo consiglio travalicano i ristretti confini comunali: si pensi alle utilities come rifiuti o acqua, alla sanità, ai trasporti… Ed è stata una facile e piacevole scoperta vedere che ci sono gruppi e realtà a noi contigue per patrimonio valoriale che in territori vicini come Umbertide, l’Egubino-Gualdese, tutto il territorio del Lago Trasimeno, l’Orvietano e la Valtiberina Toscana si oppongono alle tristi prassi amministrative locali e condividono lo stesso nostro giudizio negativo sulle locali politiche clientelari. Ed è stato naturale per noi e per questi gruppi annusarci e ritrovarci insieme. E’ quindi partito e si sta consolidando un lavoro di coordinamento e di costruzione di una “rete delle realtà civiche” che in un momento di profonda crisi dei partiti tradizionali (vedi PD) ma laddove anche realtà come i 5 stelle deludono più di quanto non incantino ci induce alla speranza di una rinascita democratica e che ci fa dire che il meglio deve ancora venire. Io sarò chiamato a gestire questa fase di costruzione di questa nuova realtà “federata” e, considerate anche alcune difficoltà di carattere personale in ordine alla non più libera gestione del mio tempo, mi inducono a mettere in pratica quello che da sempre è un principio di valore nei movimenti plurali e non leaderistici, vale a dire una rotazione degli incarichi istituzionali. Sono al mio secondo mandato da consigliere e credo sia questo il momento giusto per dare opportunità e spazio di crescita al primo dei non eletti….che fortunatamente per noi e per il consiglio è in più una “prima” dei non eletti: Emanuela Arcaleni. Il mio, per dirla in breve, non è un passo indietro, ma due passi avanti. Con Emanuela ci lega un rapporto di amicizia e stima oramai, purtroppo per noi, trentennale. Da quando io giovane obiettore di coscienza e lei volontaria della Caritas mettevamo i nostri primi mattoni di una visione del mondo e del cambiamento che poi nei trenta anni che sono seguiti abbiamo tentato di mettere in pratica in ogni nostra azione. Emanuela ha il curriculum ed un pedigree di razza. Ha in sé doti di intelligenza, caparbietà, tenacia e coraggio che, sono sicuro, la faranno essere una consigliera di grande qualità e con la quale la maggioranza avrà filo da torcere. Io lascio questa sedia non senza qualche difficoltà: ho svolto il mio compito con passione sincera e con uno spirito di critica severa a certe vostre pratiche di gestione del potere. Spero in questi anni di essere riuscito a mantenere il sottile equilibrio tra la critica severa alle vostre modalità di gestione senza aver trasceso il rispetto che si deve ad ognuno di voi sia come istituzione che come essere umano. E se così non fosse stato sempre, questo è il momento per esprimere il mio rammarico. Non mi resta che augurarvi buon lavoro nella speranza che il perseguimento del bene comune e la tutela dei bisogni degli ultimi e dei più deboli ispiri sempre l’operato di questa aula.