Il Csm censura il pm Mignini per la procedura con la quale vietò a Sollecito il colloquio col suo difensore

La sentenza del Csm arriva dopo ben 8 anni e dà ragione a Raffaele Sollecito ed ai suoi diritti. La Sezione disciplinare del Csm ha infatti inflitto la sanzione della censura a Giuliano Mignini, il pm del processo per l'omicidio di Meredith Kercher. La condanna è legata al fermo di Raffaele Sollecito e in particolare al divieto di conferire con il difensore che Mignini emise solo oralmente e non con un provvedimento scritto, come previsto dalle norme quel 6 novembre 2007. La procura generale della Cassazione aveva invece chiesto per Mignini (difeso dall'ex pm di mani Pulite Piercamillo Davigo) l'assoluzione. Sollecito invece, per il Csm, avrebbe ricevuto un "ingiusto danno" dalla decisione solo orale di Mignini "con grave e inescusabile violazione di legge".