L'unione fa la forza; ma quando si cambia idea è poi molto difficile trovare le vecchie collaborazioni. Così si può riassumere la vicenda che ha visto il Comune di Gubbio, di concerto con le istituzioni ceraiole, uscire dalla rete delle grandi macchine a spalla, nel 2010, quando insieme a Viterbo, Nora, Sassari e Palmi si cercava di ottenere il riconoscimento di patrimonio immateriale dell'Unesco. Gubbio volle provare a battere un percorso autonomo e singolo per la sua Festa dei Ceri.
Scelta che la storia ha dimostrato sbagliata: lo scorso 6 dicembre infatti le quattro città hanno ottenuto il riconoscimento dall'Unesco. Gubbio invece ne è rimasta esclusa.
Ma le brutte notizie non finiscono qui perchè ora sembra che non ci sia la volontà unanime di far rientrare gli eugubini e la Festa dei Ceri nel sodalizio.
Così ha deciso, sabato scorso, l'assemblea dei facchini di Santa Rosa di Viterbo che ha bocciato all'unanimità la richiesta di Gubbio di rientrare nella rete delle grandi macchine a spalla.
Già, perchè, come già anticipato nel nostro tg la scorsa settimana, diocesi eugubina, istituzioni ceraiole e con una nota allegata, anche il commissario prefettizio D'Alessandro avevano scritto alla coordinatrice della rete, Patrizia Nardi per far presente questa rinnovata volontà di riavvicinarsi, trovando nella stessa un interlocutore sensibile e ben predisposto a rinsaldare i legami. E mentre Sassari, Nola e Palmi, già venerdì scorso, avevano espresso pieno consenso a favorire il ritorno di Gubbio nella rete, anche in coerenza allo spirito originario del progetto, Viterbo ha puntato i piedi. Prima per voce del presidente del sodalizio dei facchini di S.Rosa, Mecarini, poi con voto unanime sancito da una riunione sabato sera, come ripostato dal sito d'informazione Viterbo news 24. E' lo stesso sito che riporta le parole di qualche giorno fa del presidente Massimo Mecarini intervenuto sulla vicenda in questi termini: 'Quando c'era da lavorare insieme loro hanno preferito lasciare la Rete e tentare la cosa solitaria. Ora che abbiamo raggiunto l'obiettivo, grazie alla volontà di tutte e quattro le cittá, chiedono scusa e parlano di 'macroscopico equivoco'? Non ci sto'”.
Gubbio però spera comunque di ritrovare un dialogo con la Rete. Del resto Viterbo si ritrova sola a sua volta nell'opporsi alla riunificazione della compagine iniziale. Il lavoro per così dire, diplomatico nelle prossime settimane sarà fondamentale, partendo dalla disponibilità dichiarata di 3 delle 4 realtà coinvolte, Sassari, Nola e Palmi, a ridare per così dire, una chance al figliol prodigo eugubino, rispettando i valori e le finalità del riconoscimento Unesco, che ha premiato la Rete delle macchine a spalla proprio in quanto capace di unire realtà diverse in un circuito che valorizza i patrimoni storici e folclorici dell'Italia. I quattro referenti delle città di Sassari, Palmi, Nola e Viterbo hanno in programma un incontro nei prossimi mesi per discutere della richiesta della città dei Ceri. Vedremo quale delle posizioni prevarrà, prima che la decisione passi poi al Governo italiano e quindi in ultima battuta all'Unesco.
Gubbio/Gualdo Tadino
01/04/2014 19:00
Redazione