“I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati”, così cantava Roberto Vecchioni nei I Poeti.Ama l'Italia, ama la Sicilia, ama la sua terra. Crede nel futuro e non ha mai smesso di sognare, lo dice da una vita nelle sue canzoni; ma soprattutto crede nei giovani ed è proprio loro che Roberto Vecchioni vorrà incontrare domani alla Sala dei Notari di Perugia, dalle 15 in poi.A tutti i ragazzi e le ragazze vuole chiedere di tornare a difendere un libro, un libro vero: quello della lingua italiana.“Sta male la lingua italiana, sta molto male”, ha spiegato Roberto Vecchioni, “oggi non è capita nel mondo e soprattutto non è compresa dagli italiani. L'abbiamo lasciata andare ed è stata dimenticata perché ormai nessuno scrive più, tutto è diventato telematico”. Si dice che per sapere dove si sta andando si deve conoscere da dove si viene, il professore riadatta il detto: “per conoscere davvero e amare la nostra lingua bisogna ripartire da dove è nata, dai sacrifici che ha fatto nella storia, dall'etimologia. Allora sai cosa parli”.Il greco antico è la sua materia, lo ama; lo stesso non si può dire per l'inglese: “tra le lingue straniere preferisco il francese che è simile all'italiano. E se dovessi scegliere la lingua del mondo mi sembrerebbe giusto che fosse lo spagnolo.”L'altra risorsa più grande è la musica: “la canzone dà molto alla lingua italiana quando inventa metafore, termini e propone livelli altri di comunicazione.”Oggi, soprattutto in Italia, la vita è difficile per i giovani, ma lui li incentiva a crederci sempre e a non smettere mai di impegnarsi per vedere realizzati i propri progetti: “Ragazzi, le uniche armi di difesa dalle cose brutte della realtà che vivrete sono il sogno e la bellezza. La felicità, la speranza e le generazioni future sono il fondamento e il filo conduttore anche del mio nuovo album musicale che uscirà a Natale”. Una grande bellezza anche quella che si ascolterà domani, grazie a quest'appuntamento culturale organizzato per festeggiare i quarant'anni della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici.