E' "buona" la disponibilita' del sistema produttivo della provincia di Perugia ad investire sul lavoro e per il periodo agosto-ottobre 2017 la previsione occupazionale e' di 8.740 posti. Solo in questo mese di agosto sono previste 2.140 assunzioni. Nello stesso periodo - da agosto a ottobre 2017 - a livello regionale le entrate previste saranno 11.800.
E' quanto emerge dai dati del Sistema informativo Excelsior per l'occupazione e la formazione, realizzato da Unioncamere, ministero del Lavoro e Unione europea, in collaborazione con le Camere di commercio. Si segnala tuttavia una "grande difficolta'", per 26 imprese perugine su 100, a reperire i profili desiderati, due punti percentuali sopra la media nazionale. Nelle imprese della provincia - riferisce una nota della Camera di commercio di Perugia - nell'84% dei casi i posti disponibili saranno per lavoratori dipendenti, per il 16% per non dipendenti.
"Excelsior - spiega nella nota Giorgio Mencaroni, presidente dell'ente camerale perugino - indica una buona disponibilita' da parte del sistema produttivo provinciale ad investire sul lavoro. In questa fase, le entrate previste sono per il 70% a tempo determinato o con altri contratti a scadenza e per il 30% a tempo indeterminato". "Le Pmi - prosegue Mencaroni - sono le imprese che creano piu' lavoro: degli 8.740 posti che saranno attivati tra agosto e ottobre 2017, il 74% proviene da imprese con meno di 50 dipendenti. Due posti su tre sono offerti da imprese dei settori dei Servizi". Il 14% dei posti disponibili sara' destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota inferiore alla media nazionale che tocca il 20%.
"Bilanciare in maniera ottimale le ore di lavoro con quelle per la famiglia significa, pertanto, non solo rendere piu' efficiente il lavoro, ma significa soprattutto mettere al primo posto la persona umana per ribadire un sacrosanto principio evangelico: il lavoro e' al servizio dell'uomo e non il contrario. Una societa' che, invece, valuta la dignita' di una persona solamente in base allo status sociale dell'attivita' lavorativa - e quindi in relazione allo stipendio e al benessere che ne consegue - e' di fatto una societa' infelice e sostanzialmente piu' povera".
Perugia
11/08/2017 17:56
Redazione