Tagina e i referenti di Mandarin&Cerit siglano un accordo per il passaggio delle quote azionarie dal pool di imprenditori gualdesi, attuali proprietari, al fondo d'investimento. Lo hanno siglato ieri a Bologna, dopo che, il giorno precedente, le parti si erano incontrate in Regione alla presenza, tra gli altri, di Gepafin e Sviluppumbria. Si tratta di un accordo soggetto a clausole, ovvero all'avverarsi da qui alla fine dell'anno di condizioni specifiche, anche di natura economica, che consentano all'operazione di andare in porto. Un accordo tuttavia importante, molto atteso, considerando che da questo scaturiscono le garanzie di lavoro per gli oltre 200 dipendenti Tagina che ieri sera si sono riuniti in assemblea ,attendendo con particolare apprensione le notizie da Bologna.
Se da qui al 31 dicembre le clausole del patto saranno rispettate, da gennaio Tagina sarà del fondo Mandarin, andando a far parte del raggruppamento d'imprese Cerit guidato da Graziano Verdi. Per 170 lavoratori a quel punto, così come emerso dall'accordo sindacale, scatterà il contratto part time al 75 % con 6 ore lavorative giornaliere distribuite su 5 giorni e 4 turni. Nel loro stipendio l'impatto sarà all'incirca del 20 % in meno rispetto alla retribuzione attuale. Per i restanti 35 dipendenti, invece, si profila un'uscita volontaria con incentivo. L'accordo sui lavoratori ha così scongiurato gli esuberi che sembravano inizialmente inevitabili , con l'auspicio dell'azienda subentrante, qualora al 31 dicembre l'accordo di vendita possa trovare definitiva soluzione, di poter riportare gli operai al full time mano a mano che prende slancio la nuova produzione di lastre per pavimentazioni di grandissime dimensioni. Un auspicio per l'intera Gualdo Tadino che in Tagina vede l'ultima industria dal forte impatto occupazionale presente sul territorio