"Lo Spencerhill Festival lascia Gubbio a malincuore e con le ossa rotte!"
Le parole sono della società organizzatrice del festival , "Pari e dispari srl" che non solo certificano il fatto che nel 2024 la manifestazione dedicata ai film cult di Bud Spencer e Terence Hill non si terrà a Gubbio, ma annunciano che non si farà proprio in Italia . Motivo? La situazione debitoria ereditata dall'edizione 2023 tenutasi a Gubbio, edizione che oggi, in una nota stampa a firma del CEO della società Matteo Luschi, si scopre essere stata disastrosa tanto da impedire alla società organizzatrice di tenere fede agli impegni economici presi e non poter sostenere il 100% dei costi. Per il 10 % circa delle spese totali, infatti, si rischia l'insolvenza e il legale della società ha già intrapreso un percorso di compromesso con vari creditori, anche eugubini, per ottenere di saldare solo una parte di quanto inizialmente pattuito.
La società organizzatrice spiega in una nota i motivi di questo disastro economico in salsa eugubina : "Le lungaggini nelle trattative – si legge - hanno impedito completamente la realizzazione di un'edizione italiana del festival per l'anno 2024", quella in sostanza che avrebbe dovuto far rientrare in parte degli investimenti fatti nel 2023 .
Il j'accuse è rivolto alla città di Gubbio : la nota cita l'amministrazione comunale e le altre autorità competenti con le quali non sarebbe stato possibile, scrivono, discutere in modo costruttivo sulla possibilità di impostare un percorso di almeno 5 anni.
Questa nota della società organizzatrice, come anche le trattative in corso con i creditori eugubini, giungono come un fulmine a ciel sereno in una città come Gubbio che aveva creduto di assistere a luglio a un Festival di successo. Non lo aveva di certo immaginato, lo dicevano i flussi enormi di persone transitate in quattro giorni di evento, lo confermavano infondo, in un comunicato dell'agosto scorso, gli stessi organizzatori, parlando di una "ventesima edizione dello Spencerhill Festival entrata nella storia". Sempre nella nota di agosto si parlava di "un festival emozionante”, “quattro giorni di grandi festeggiamenti” che già facevano prefigurare uno straordinario festival 2024, più grande, più organizzato, più di respiro mondiale . Gli ingressi avevano contato una media almeno di 5 mila al giorno con biglietti giornalieri singoli di 30 euro circa. Ma allora cosa è accaduto?
La nota della società addossa le colpe alla città che tuttavia, va ricordato, in quei quattro giorni, pur di accogliere il festival, aveva stravolto se stessa, non senza malumori dei residenti del centro storico.
La caccia al responsabile è un esercizio abbastanza noto in questi casi dove ognuno racconta la sua parte di verità; l'unica certezza che resta è che se il festival esce con “le ossa rotte da Gubbio”, a Gubbio c'è chi esce dal festival con impegni economici ad oggi non saldati, imprese e singoli cittadini che ora debbono fare i conti in tasca senza né aver organizzato la manifestazione né averla cercata, ma solo aver provato a renderla un successo.
Gubbio/Gualdo Tadino
07/12/2023 14:52
Redazione