Replica alla nota della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, nella quale si spiega il perchè della richiesta al giudice di rinviare l'udienza del 21 novembre, il comitato "No ai no" di Gualdo Tadino .
"Il motivo - si legge nella nota a firma di Sandra Monacelli - sembra riferirsi ad atti ritenuti illegittimi che incidono direttamente sul procedimento al Tar.Eppure parliamo di atti conoscibili e conosciuti da tempo, perchè facenti parte di una istruttoria per la valutazione della proroga già forniti ai giudici dalle amministrazioni regionale e comunale che li hanno emessi e dei quali la comunanza ne era al corrente.Come mai, dunque solo oggi, vengono utilizzati? Perché si fa melina sui tempi? Chi è titolato a decidere , sempre, ovviamente, “per il bene della nostra Gualdo”? Con atteggiamenti presuntuosi, a suon di carte bollate, ritengono di avere maggiore rappresentatività di comune e regione che rappresentano istituzioni democraticamente elette. Mentre qualcuno sembra divertirsi negli schemi tattici, la città muore. E a chi giova?A chi importa che siano fermi i posti di lavoro assicurati nel programma degli investimenti Rocchetta, gli interventi di riqualificazione ambientale ai quali si è impegnata la società, il potenziale economico di un progetto di sviluppo? Una città sfinita dalla crisi economica ed occupazionale è tenuta in scacco dalla comunanza, che barricata nell’angusta sede di via Bersaglieri, ostenta un logo che si configura come un vero e proprio plagio di quello del comune di Gualdo Tadino. Ma la comunanza non è la città e non può agire come se lo fosse. Non nel nostro nome! "