Ansia, paura, psicologicamente a pezzi. Dopo cinque anni di maltrattamenti, umiliazioni e soprattutto violazioni delle norme sul lavoro con la sola colpa di essere omosessuale, un 30enne cosentino (ma che da tanti anni vive a Perugia) ha avuto il coraggio di denunciare ai Carabinieri il comportamento di sette tra colleghi e capi che sono ora indagati. Dal 2010 al 2015 l'uomo era impiegato in una nota ditta specializzata nella spedizione di pacchi e lettere. Le ipotesi di reato spaziano dal maltrattamento in concorso al mobbing. L'uomo, inizialmente vittima di insulti anche da colleghe donne, venne trasferito nella sezione distaccata di Ponte San Giovanni "senza alcuna mansione precisa" e veniva obbligato a "consegnare le lettere sotto la pioggia e con il freddo in zone impervie con il ciclomotore invece che con l'auto" o addirittura a percorrere "oltre cento chilometri a ogni turno di servizio". Fino al licenziamento senza validi motivi.