Perugia: il presidente CEI cardinale Zuppi lancia il monito da Palazzo Gallenga: "Pericolosissimo scindere immigrazione e diritti umani"

Scindere il tema dell'immigrazione da quello dei diritti umani "sarebbe pericolosissimo" per il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenuto alla sessione pomeridiana del convegno "L'immigrazione alla luce dei diritti umani" nell'aula magna di palazzo Gallenga a Perugia, sede dell'Università per stranieri. "Il tema dei diritti - ha affermato - deve accompagnare tutte le nostre scelte e devono essere garantiti a tutti perché quando un diritto non è più garantito è preoccupante per tutti quanti gli altri. Quindi è chiaro che diritti, ma anche doveri, dell'immigrazione sono fondamentali per lottare responsabilmente contro la clandestinità, contro il traffico delle persone, e questo si realizza solo con la legalità". Gestire così un fenomeno come questo che nasce dai conflitti, a quanto pare però in aumento, diventa fondamentale. "Da questo punto vista - ha commentato Zuppi - abbiamo un riferimento eccezionale che è quello che riguarda il conflitto in Ucraina, quando sono state accolte decine di migliaia di persone senza nessun problema ma anzi con un senso di attenzione verso chi scappava da quel paese". Per il presidente della Cei però "questo ci deve impegnare a cercare di evitare i conflitti per diffondere la pace, anche perché non siamo in pace nemmeno noi se non stanno in pace anche gli altri". "Credo che in questo l'Italia in particolare abbia molto da dare - ha aggiunto - ma dobbiamo coinvolgere l'Europa. L'Italia è uno dei punti di approdo, non più il primo ma certamente uno dei più importanti, ma l'Europa deve fare la sua parte". Tra gli altri protagonisti dell'iniziativa - organizzata dall'Università per stranieri di Perugia, Accademia Focus e Fondazione don Lorenzo Milani - anche Carlos Garcia de Alba, ambasciatore del Messico in Italia, Pietro Bartolo, eurodeputato e già responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa, Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia - Città della Pieve e il rettore dell'Unistra Valerio De Cesaris. Dietro l'imm igrazione, per l'ambasciatore Carlos Garcia de Alba, "ci sono essere umani e quindi una priorità sono i diritti umani che devono essere sempre al centro di ogni flusso migratorio". Il Messico è protagonista essenziale di questo tema perché, ha spiegato de Alba, "siamo al confine con gli Stati Uniti, il paese di gran lunga con la più larga quantità di stranieri nel proprio territorio e primo al mondo per quantità di richieste di rifugio, asilo". "Per far capire meglio - ha concluso - posso solo dire che da quando sono ambasciatore, quattro anni circa, hanno attraversato il Messico più di 13 milioni di persone che arrivano da tutti i continenti e quindi siamo il crocevia dell'immigrazione internazionale". "Una città che da 100 anni ha una Università per Stranieri - ha inoltre sottolineato Zuppi - forse dovrebbe insegnare qualcosa, che gli stranieri sono una risorsa e che i problemi vanno affrontati con la cultura e quindi non con la pancia, che li peggiora solo, ma con il cuore e la testa". "Fare cultura - ha poi affermato il rettore De Cesaris - vuol dire anche raccontare la prospettiva storica delle migrazioni, il valore economico e demografico che hanno gli immigrati e quindi, senza nascondere i problemi visto che il fenomeno è comunque complesso, bisogna essere in grado di parlarne serenamente e in maniera costruttiva".