Erano legati da una sorta di "mutua assistenza" un gruppo di nigeriani e un altro di ecuadoriani e peruviani impegnati, secondo la polizia, a far arrivare eroina (dai Paesi asiatici) e cocaina (dal sudamerica) a Perugia dall'estero anche mediante l'invio di pacchi postali: a loro carico la squadra mobile ha eseguito otto delle 11 misure cautelari disposte dal gip (sette di custodia in carcere e quattro di obbligo di dimora). Altri tre sono ricercati, anche all'estero. L'operazione, denominata Cricket, e' stata condotta con il coordinamento della seconda divisione del Servizio centrale operativo della polizia.
Nel corso del blitz nell'abitazione del nigeriano considerato il "boss" del suo gruppo questo ha tentato di disfarsi di circa otto chili e mezzo di marijuana, subito recuperati e sequestrati. Dall'indagine e' emerso che i due gruppi avrebbero anche utilizzato corrieri ovulatori per trasportare la droga. Per i nigeriani e' stata poi accertata una "fittissima rete" in diverse province quali Torino, Parma, Prato, Pesaro, Roma, Caserta e Napoli, anche in paesi europei come Francia, Olanda, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Germania e Norvegia, risultati in stretto contatto con loro connazionali in Nigeria attivamente impegnati nell'organizzazione dell'invio di carichi di droga.
La squadra mobile ha poi registrato contatti tra il sodalizio e il gruppo dei sudamericani impegnati - secondo gli investigatori - nell'importazione "ingenti quantitativi" di cocaina. Dall'indagine e' emerso come le due presunte organizzazioni criminali, anche se divise nella loro struttura, fossero "attivamente" in contatto, soprattutto tra i loro vertici, per la gestione dei carichi di droga da immettere sul mercato perugino. Nel corso dell'indagine avviata a gennaio 2015 sono stati arrestati dieci corrieri-ovulatori e recuperati circa due chili tra eroina e cocaina. Identificati inoltre 35 soggetti ritenuti appartenenti, a vario titolo, alla struttura criminale.
Perugia
08/04/2017 15:06
Redazione