Maxi operazione antidroga in collaborazione fra la squadra mobile di Perugia e quella di Bologna: in manette quattro persone. Fra loro un pluripregiudicato albanese, con gravi precedenti penali in Puglia, già condannato a 5 anni per tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, che nella vicenda avrebbe avuto il ruolo di acquirente. Gli altri sono un pregiudicato pugliese originario di Fasano, ‘corriere’ della droga e i due committenti, padre e figlio, entrambi brindisini, con gravi precedenti anch’essi per reati vari (il padre in particolare per contrabbando). Al comando perugino era arrivata da Bologna la notizia dell’organizzazione di un trasporto di ingente quantitativo di stupefacente, in particolare marijuana, proveniente dalla Puglia e diretto a Ponte Felcino, dove era destinato al mercato cittadino. Subito è scattata la perlustrazione della E45 nelle zone interessate, che ha documentato l’incontro fra corriere ed acquirente, avvenuto in un parcheggio di un noto supermercato posto nelle vicinanze. E’ bastato assistere alla scena per avere la conferma che quella era la “pista” giusta: poco dopo è arrivata infatti sul posto, un’autovettura presa a noleggio nella provincia di Brindisi: il conducente si è incontrato con tre persone a bordo di un’altra autovettura, anche in questo caso intestata ad una donna brindisina. Il quadro della dinamica criminale è stato presto ricostruito: le persone giunte nel parcheggio erano l’acquirente perugino, il corriere della droga e i due ‘committenti’ del trasporto, che avevano viaggiato a qualchechilometro di distanza dal corriere, facendogli da ‘staffetta’ e contattando l’acquirente per le trattative. Gli agenti hanno identificato, bloccato e perquisito i soggetti, trovando all’interno dell’automobile del corriere tre grossi involucri in cellophane contenenti una sostanza vegetale che, all’esito del narcotest eseguito dalla locale Polizia Scientifica, risultava essere ‘marijuana’: ben 53 chili. Il controllo dei cellulari dei soggetti coinvolti ha permesso poi di confermare il rapporto fra i tre uomini e il corriere. Tutti e quattro sono stati arrestati in flagranza di reato di spaccio di sostanze stupefacenti e reclusi nel carcere di Capanne, a disposizione dell’autorità giudiziaria.