Una giornata speciale per la Comunità di Capodarco dell’Umbria, quella di domani, sabato 25 febbraio: insieme alle altre Comunità di Capodarco sparse per l’Italia, il gruppo guidato da uno dei fondatori di Capodarco, il sacerdote eugubino don Angelo Maria Fanucci, sarà in udienza privata da Papa Francesco in Vaticano. È il momento più alto delle celebrazioni per il 50 anno di vita della Comunità che, nata a Capodarco di Fermo nel 1966, anche a Gubbio ha posto le sue radici, nel 1974. È un atto di omaggio al Servo dei Servi di Dio – scrive in una nota lo stesso don Angelo - ad un papa che questa secolare espressione che sigla i documenti pontifici l’ha presa sul serio, in tutta la sua ampiezza e in tutta la sua profondità: se è vero che l’unico potere che compete alla Chiesa è quello del servizio, Papa Francesco lo mette in atto ogni giorno, e nei confronti di tutti. Domani dunque le 13 realtà della galassia del sociale che portano il nome di Capodarco, che ha un suo riferimento storico e operativo su Gubbio con don Angelo Fanucci, saranno ricevute in udienza privata in Vaticano da Papa Bergoglio. Una nutrita delegazione di circa 100 rappresentanti sarà dunque al cospetto del Pontefice per portare la testimonianza di oltre 40 anni di attività nel mondo del volontariato e nel sostegno degli ultimi, tema assai caro al Santo Padre che ha scelto a suo tempo il nome di Francesco proprio per significare questa particolare vicinanza a chi è emarginato. Questa udienza – prosegue nella nota don Angelo Fanucci – è il riconoscimento di una conferma, da parte della Comunità, di quello che, nel proprio statuto ha inserito tra le sue finalità di associazione impegnata contro ogni forma di emarginazione: per la matrice cristiana di parte dei suoi membri e per l'esperienza di servizio all'uomo di tutti i suoi membri, la Comunità di Capodarco dell’Umbria è luogo di incontro e di confronto fra quanti, pur variamente ispirati sul piano ideologico e culturale, ne condividono lo spirito e l'impegno vitale.