C'è un dramma dentro un altro dramma nell'incidente stradale che la scorsa settimana ha stroncato la vita del 27enne eugubino Cristian Fiorucci. E' quello dell'amico e collega di 22 anni che viaggiava con lui, sopravvissuto all'incidente, ma sul quale in queste ore pende l'accusa di omicidio stradale. Il giovane, infatti, assistito dall'avvocato Ubaldo Minelli, ha ammesso di essere stato lui quel tardo pomeriggio di mercoedì scorso, alla guida del pick up: " Il ragazzo si è presentato spontaneamente presso la Procura di Urbino - ha affermato l'avvocato Minelli in un'intervista a Trg - e spontaneamente ha dichiarato di essere stato lui alla guida dell'auto, una verità non detta nell'immediatezza quando lo stesso ragazzo versava in uno stato di confusione e prostrazione. Già durante il ricovero, tuttavia, aveva maturato la determinazione di dire la verità anche in virtù del rapporto che lo legava con Cristian".
Nominato stamani un consulente medico per l'autopsia nella persona del dottor Manuel Papi e un consulente tecnico per la ricostruzione della dinamica dell'incidente, l'ingegner Michele Fiorentini. La difesa ha nominato a sua volta un consuluente tecnico di parte, Giuseppe Valleriani. 60 i giorni a disposizione per presentare al pm che segue le indagini, Irene Lilliu della Procura di Urbino, le deduzioni che confermino o meno quanto sostenuto dalla difesa, e cioè che l'incidente non sia dovuto all'alta velocità ( 50 km all'ora quelli riferiti dal ragazzo al pm ) , ma alle avverse condizioni atmosferiche presenti al momento dell'impatto.