Ha risposto a tutte le domande, all'ospedale San Giovanni Battista di Foligno dove si trova piantonato, l'uomo accusato di tentato omicidio della ex fidanzata a Maccantone di Nocera Umbra, nella zona di Gaifana.
Alla presenza del pm Michela Petrini e dell'avvocato difensore Ubaldo Minelli, l'uomo per oltre tre ore ha fornito – in risposta alle domande del Gip Federica Fortunati, del tribunale di Spoleto, nell'interrogatorio di convalida del fermo – una versione completamente differente rispetto all'ipotesi accusatoria.
Non avrebbe cioè sfondato la porta, né percosso la donna con il bastone né tentato di darle fuoco. Sarebbe cioè, secondo la sua versione, andato da solo a casa della donna perché provocato dalla donna stessa che – non avendo mai accettato la fine del loro rapporto – in quello stesso giorno avrebbe inviato un loro video intimo all'attuale fidanzata dell'uomo. Per questo il 25enne sarebbe andato a casa della ex per chiederle di porre fine a queste azioni: regolarmente munito di patente di guida, esibita nell'interrogatorio, l'uomo sarebbe andato senza alcuna tanica di benzina né liquido infiammabile: una volta entrato dopo aver regolarmente suonato, avrebbe solo gettato in terra il cellulare della donna, schiacciandolo. La ex, sempre secondo la versione dell'uomo, avrebbe iniziato a spingerlo; per via della colluttazione un contenitore di alcool presente in casa sarebbe finito accidentalmente nei pressi di una stufa a pellet, innescando l'incendio. Le ferite riportate dal ragazzo sarebbero state causate dal suo tentativo di salvarla, andandola a prelevare nella cucina e portandola in terrazzo da cui poi i due hanno potuto utilizzare la scala.
La ricostruzione emersa dall'interrogatorio, dunque riflette una dinamica completamente diversa da quella accusatoria, che ha portato invece al fermo dell'uomo per tentato omicidio. Secondo l'accusa, infatti, il 25enne avrebbe raggiunto l'abitazione della donna, probabilmente con un complice, e avrebbe cosparso di benzina sia l'esterno che l'interno dell'abitazione, venendo anche ad una collutazione con la stessa 40enne. Saranno ora i rilievi e le ulteriori indagini a chiarire la situazione con la donna che resta invece ricoverata in gravi condizioni al centro grandi ustionati di Genova.
All'esito dell'interrogatorio odierno, il pm ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere, mentre il difensore dell'albanese, Ubaldo Minelli, si è opposto in quanto, secondo la linea difensiva, a carico dell'uomo esistono solo indizi rappresentati dalle dichiarazioni della donna, senza altri riscontri effettivi.
Gubbio/Gualdo Tadino
02/02/2017 15:43
Redazione