"Oggi l'Italia si sta perdendo in una burocrazia troppo accentuata e lo scontro politico e' molto aspro; tutto questo va contro la povera gente": cosi' il cardinale Gualtiero Bassetti in occasione dell'incontro con la curia. "Il mio augurio di Natale - ha detto l'arcivescovo di Perugia - e' che si riprenda il dialogo fra tutti, perche' succede, purtroppo, che le disgrazie invece di unirci finiscono per dividerci. Che si tenga conto delle 'periferie', come continua a dire papa Francesco, che non sono soltanto dei luoghi lontani, ma anche tutti i disagi della povera gente, con un modo diverso di guardare il mondo da parte di tutte le Istituzioni, incluse quelle religiose".
"Noi abbiamo troppo paura del diverso - ha sottolineato il cardinale Bassetti -, che puo' essere il profugo o colui che non ha lavoro, omologando in qualche modo tutti. Invece bisogna contrapporre ai muri, che anche l'Europa sta costruendo, i ponti, il dialogo e l'accoglienza che non e' qualcosa di indiscriminato. Occorre aiutare le persone in difficolta' nei loro Paesi e a dircelo fu Giovanni Paolo II. Certamente, se qualcuno e' costretto a fuggire per guerre, violenze, persecuzioni e fame, noi dobbiamo accoglierlo come insegna il Vangelo".
"In questi giorni di Natale a Perugia come ad Assisi e in altri centri della regione - ha detto Bassetti - vediamo il vuoto nelle piazze, si percepisce una festa con una tonalita' minore dovuta anche al terremoto e alla difficile situazione in generale. Di tutto cio' non possiamo non preoccuparci. La luce di Cristo che nasce e' la risposta alle tenebre del mondo anche se queste non l'hanno accolta, ma c'e' sempre chi accoglie la Luce, questa presenza viva del Natale".
Un pensiero augurale il porporato l'ha riservato a Norcia e Aleppo, due citta' lontane, ma "legate insieme da un destino comune per migliaia di famiglie". "Che non e' soltanto - ha aggiunto - la vicinanza del dolore. Ma e' qualcosa di piu' profondo che ci annuncia il significato autentico del Natale. Per prima cosa e' la presenza dell'humanitas. Tutte le citta', di tutto il mondo e di tutte le epoche, come Betlemme e Gerusalemme ai tempi di Gesu', e come Norcia e Aleppo del 2016, non sono soltanto dei 'cumuli occasionali di pietra' ma, come diceva Giorgio La Pira, sono 'un luogo dell'anima'. Eppure, mai come oggi, proprio in questi giorni che precedono il Natale, a Norcia cosi' come ad Aleppo, non bisogna assolutamente perdere la speranza".
Perugia
24/12/2016 18:17
Redazione