Non tutto di quello che si fa a scuola, aldilà dei libri , legato a progetti di prevenzione del disagio giovanile, finisce nel diemeticatoio. Qualcosa resta e magari serve a salvare una vita. C'è una morale positiva dietro al caso di cronaca che ha coinvolto un ragazzino di 14 anni, frequentate un istituto scolastico superiore di Gubbio, attratto dal gioco mortale Blue Whale, la balena blu, che si trasmette come un'epidemia attraverso la rete informatica. Il giovane si è salvato grazie ad un'amica , coetanea, che forse aveva compreso proprio a scuola , in quei momenti di ascolto e confronto con i docenti, la pericolosità di questi giochi e ha avuto il coraggio di andare da un prof prima e dal dirigente scolastico poi a dire cosa stava facendo il suo amico. Non ha fatto la spia, gli ha salvato forse la vita.
Di questo e del ruolo della scuola oggi si parla nel TrgPlus di Trg in onda in replica oggi alle ore 13.30 ( canale 11 ). Ospiti i dirigenti scolastici dell'Istituto Mazzatinti Maria Marinangeli e del Cassata Gattapne Davide Nadery che dicono: "La scuola ha aiutato in questo caso, riuscendo a favorire l'intervento di altre istituzioni e della famiglia. Ma tutti gli attori sociali che gravitano intorno agli adolescenti oggi hanno responsabilità ancor più importanti".