Un racconto corale che racchiude tante voci dei testimoni di quella che fu un’esperienza unica. È il libro “Amicizia e impegno sociale – Giovani e anziani negli anni ‘70”. Un volume che riporta la città di Gubbio indietro agli anni 1974-1979, quando il Gruppo eugubino di iniziativa per l’anziano (Geia) unì - in un legame molto intenso di affetto e di amicizia - tanti giovani eugubini agli anziani della casa di riposo “Astenotrofio Mosca”. Sono proprio questi ultimi i veri protagonisti del testo, curato da Corrado Baldinelli e Anna Maria Biraschi. Il lavoro contiene una breve storia del gruppo, il ricordo di alcuni anziani (primo fra tutti ‘Peppe dei Vecchi’, ospite della casa di riposo e nello stesso tempo membro del Geia), i documenti che molti dei giovani di allora hanno messo a disposizione, le testimonianze che ciascuno ha offerto con entusiasmo. La casa di riposo “Mosca”, la Diocesi e il Comune di Gubbio hanno organizzato la presentazione del libro per sabato 14 ottobre 2017, alle ore 17, nella Sala Teatro della struttura per anziani, in via Cavour 11/a. Dopo i saluti istituzionali, si aprirà un dialogo con gli autori, seguito da tante testimonianze e ricordi di quegli anni, a cominciare da quelli di don Angelo M. Fanucci e Giancarlo Pellegrini. Un libro – commentano i curatori – che vuol parlare idealmente “ai nostri amici anziani di ieri”, ma anche “ai giovani di oggi”. «Quello che più mi colpisce delle testimonianze raccolte nel libro – dice mons. Fanucci – che a distanza di quarant’anni conservano intatta la loro freschezza, è la scoperta dell’uomo, che uomo è e uomo rimane anche quando la vita ne ha stravolto i tratti fisionomici, interiori ed esteriori. Tutti, ma proprio tutti gli autori di questo libro corale attestano di aver ricevuto più di quanto hanno dato». «L’effetto più importante dell’iniziativa del Geia – commenta il prof. Giancarlo Pellegrini nella sua presentazione al volume – fu di aver acceso un faro poderoso di attenzioni sull’astenotrofio e sulla realtà degli anziani, per cui poi successivamente nel giro di pochi anni si registrarono interventi pubblici e privati quasi in una gara di solidarietà, con conseguente ristrutturazione completa dell’edificio, così da renderlo quel prezioso gioiello qual è ora la casa di riposo “Mosca”».