Un "fiume" di canti, preghiere, luci, fedeli e devozione è tornato a scorrere lungo le vie e le piazze del centro storico di Gubbio, con la tradizionale processione del Cristo morto nel Venerdì santo. Una rappresentazione sacra della Passione del Signore che, dal chiuso delle chiese, scende in strada grazie alla confraternita di Santa Croce della Foce, ai cori del Miserere e delle pie donne, alla Chiesa eugubina e a tante altre istituzioni e realtà del mondo ecclesiale e civile. Le statue del Cristo morto e della Madonna addolorata sfilano in mezzo alla gente lungo un itinerario che tocca i quartieri del centro cittadino, illuminate dai bagliori dei fuochi e delle fiaccole. Come di consueto, rientrando nella chiesa di San Domenico, meditazione del vescovo Luciano Paolucci Bedini con una preghiera speciale per la Terra Santa.