All'origine era il mattatoio comunale. Oggi è una selva più o meno oscura lasciata abbandonata a se stessa.
L'immobile di via della Piaggiola ormai da oltre 10 anni ha chiuso i battenti, per lasciare il testimone alla nuova struttura lungo la zona di espansione a sud.
Ma se l'attività di macellazione continua, la struttura della Piaggiola resta dormiente, ha contorni inquietanti e a chi transita anche da semplice pedone si mostra avvolta da arbusti, erbacce e piante nate spontaneamente nell'incuria più totale.
La giornata di oggi, 23 giugno 2017, è comunque una data importante perchè questo che somiglia ormai più ad un tugurio che ad una ex sede pubblica, viene dichiarato totalmente inagibile: a decretarlo un'ordinanza che prende atto di quanto accaduto all'indomani delle scosse sismiche dello scorso autunno, che si vanno ad aggiungere a quelle di 20 anni fa, del sisma 1997 che aveva a loro volta reso parzialmente inagibile l'ex mattatoio.
A lanciare un grido d'allarme sul presente e sul futuro della struttura, è con una nota critica il consigliere comunale di centro destra Francesco Gagliardi che si chiede perchè il Comune di Gubbio spenda soldi per immaginare cosa fare degli immobili pubblici, distribuendo incarichi fiduciari a tecnici esterni per decine di migliaia di euro, mentre altri immobili pubblici cadono in rovina. La rovina cresce nell'indifferenza – continua Gagliardi che ironizzando sugli investimenti impiegati per l'evento "L'Oro di Gubbio", riflette sul fatto che l'amministrazione comunale avrebbe dovuto destinare quelle risorse alla messa in sicurezza, concreta, dell'ex Mattatoio, struttura pregevole anche dal punto di vista architettonico.
Per la verità, l'abbandono dell'ex mattatoio è vicenda che risale alla fine degli anni Novanta e ai primi del nuovo secolo. Quello che è da considerarsi un vero e proprio monumento della Città come indicato anche nella pubblicazione di Paolo Micalizzi "Gubbio storia dell'architettura e della Città”, risalente al marzo 1889, venne affidato dal Comune alla Comunità Montana a fine anni Novanta. Nel marzo 2006 il consiglio comunale decise che l'immobile di via della Piaggiola sarebbe definitivamente passato all'ente montano che si sarebbe impegnato a ristrutturarlo per trasferirci i propri uffici, riconsegnando alcuni spazi comunali. “Il progetto è pronto, dicevano le cronache di allora, ma sono i sette anni di attesa e lungaggine che hanno fatto scaldare gli animi in Consiglio”.
Da allora, di anni ne sono passati altri 11. La Comunità Montana è scomparsa, i consiglieri comunali che si occuparono di quel progetto non siedono più a Palazzo Pretorio, insomma il mondo è cambiato, solo l'ex mattatoio resta lì ad attendere qualche progetto di riqualificazione e soprattutto qualche importante risorsa per finanziarlo. Un accenno sul futuro dell'immobile è stato fatto proprio in occasione della rassegna L'Oro di Gubbio.
Anche perchè un'idea per la verità ci sarebbe: ed è anche cliccabile on line. La propone l'architetto Emanuele Cacciamani che ha discusso proprio la tesi sul recupero di questo immobile, vincendo per questo la XII edizione del premio Gini.
Nel silenzio generale si potrebbe ripartire da qui...
Gubbio/Gualdo Tadino
26/06/2017 08:41
Redazione