Tradizione senza tempo e immune alle distanze geografiche quella di San Francesco e il Lupo di Gubbio capace di appassionare ed attrarre studiosi, credenti e ricercatori di tutto il Mondo. Su questa scia si è scelto proprio il luogo in cui il Santo ritrovò il suo abito, dopo i difficili scontri con il padre avvenuti nella natale Assisi che lo portarono ad abbandonarla denudandosi delle vesti, per dar luce ad una giornata di studi, organizzata nella Sala Trecentesca del Comune, dedicata a ricostruire ogni aspetto della vita di Francesco. A renderla possibile le conoscenze dei più celebri medievisti del nostro tempo: Antonio Montefusco, docente di filologia medievale ed umanistica dell'Università Ca' Foscari di Venezia, Alberto Luongo, storico del medioevo dell'Università di Siena, Riccardo Rao, docente di storia medievale all'Università di Bergamo e Maria Alessandra Bilotta, storica dell'arte all'Università di Lisbona.L'evento, patrocinato dal Comune di Gubbio in collaborazione con la Società internazionale di Studi Francescani di Assisi, il Dipartimento di Studi Umanistici della Ca' Foscari e la Diocesi Eugubina, ha permesso di approfondire una delle parabole francescane che portano Gubbio nel mondo. Grazie ad un Santo che con la pace nel cuore riuscì ad ammansire il Lupo, simbolo degli infedeli, e a portare la quiete in città.Obiettivo della giornata ricostruire la verità su un tema complesso e ricco di sfaccettature. Gli interventi di Montefusco e Luongo, avvenuti nella prima parte della giornata, si sono concentrati sulla ricostruzione storica e scientifica, supportati dalla rilettura di testi antichi. Ponendo l'accento anche sulle lotte politiche che attraversano questi territori tra il 200 e il 300. Il tutto per un incontro di alto pregio in cui il Sindaco Stirati ha annunciato la volontà di esaltare il percorso francescano e la chiesa della Vittorina costruendo uno spazio volto a divenire punto di incontro e di illustrazione di contenuti eterni e quanto mai attuali