I ladri e truffatori non vanno in ferie. Neppure quelli affezionati al raggiro del finto incidente che tante vittime, soprattutto tra gli anziani, sta mietendo in Umbria negli ultimi mesi.
E in queste ore si segnala a Gubbio un nuovo caso, consumatosi nel fine settimana per altro in pieno giorno (poco prima delle ore 13) e in pieno centro storico (quartiere San Pietro): lo stratagemma fatale è quello solito, del finto incidente e del finto Carabiniere che contatta telefonicamente l'ignara vittima, che viene avvertita e raggirata dalla notizia che il figlio avrebbe investito due pedoni lungo le strisce pedonali e avendo l'assicurazione scaduta, sarebbe stato trattenuto addirittura in carcere. Per evitare la permanenza a Capanne, sarebbe necessario versare una cifra sotto forma di "cauzione". Il tutto ovviamente sfruttando la buona fede dell'anziano malcapitato che, tra lo choc emotivo di sapere il proprio figlio in disgrazia e l'ingenuità, non ha opposto resistenza. Dai contenuti della telefonata - e questo è un altro aspetto inquietante - i truffatori hanno dimostrato di conoscere approfonditamente sia nomi che abitudini dei familiari della vittima, di conoscere tipologia dello scooter, colore e perfino i movimenti dei familiari (anche per evitare che l'anziano li contattasse). Probabilmente tutte informazioni carpite da un pedinamento o addirittura da complicità locali. Sta di fatto che l'anziana si è vista alla porta nel giro di qualche minuto dalla chiamata, una distinta signora giunta per prelevare la cifra. La richiesta sarebbe stata di diverse migliaia di euro, che l'anziana ovviamente non aveva a disposizione: le ha dato quello che aveva tra contanti e oro (comunque un ammontare significativo) dopo di che la signora distinta si è dileguata. Nel giro di qualche ora la scoperta amara: il figlio della signora stava benissimo e si trovava normalmente al lavoro, ma lei, sebbene si sia ripresa dallo choc del falso incidente, ha dovuto prendere atto di essere stata vittima di una truffa anche piuttosto ingente. Inevitabile la denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Gubbio.
Un caso che vale per molti altri, e non è mai abbastanza il ripetere di non fidarsi di queste chiamate telefoniche: i Carabinieri (o qualsiasi altra Arma o Istituzione) non sono autorizzati a chiedere denaro. Chi lo fa, evidentemente è animato da intenzioni truffaldine. Finora gli appelli e gli incontri informativi hanno salvato e prevenuto tante situazioni, ma purtroppo non tutte.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/07/2017 13:12
Redazione