Si è conclusa ieri sera presso la Chiesa di San Domenico la cinquantesima edizione del Festival delle Nazioni. Ieri mattina la conferenza stampa di chiusura, che ha sottolineato la gran riuscita dell’evento.
Un cinquantesimo compleanno festeggiato con grandissimo successo quello del Festival delle Nazioni di Città di Castello.
Ieri sera l’Orchestra della Toscana, diretta dal maestro Leonid Grin, ha soffiato ufficialmente l’ultima candelina di un’edizione terminata con applausi scroscianti dopo una nona sinfonia di Beethoven che ha emozionato l’intera Chiesa di San Domenico, gremita di spettatori.
Sold out per quasi tutti gli eventi, attenzione della stampa nazionale, accoglienza calorosa da parte del pubblico, aumentato del 12% rispetto al 2016 e giudizi lusinghieri da parte degli addetti ai lavori, fino ad arrivare ad una valutazione di 27 su 30 da parte del Ministero per l’assegnazione dei finanziamenti; sono questi gli elementi che hanno decretato il successo di questa edizione.
17 luoghi diversi per 19 concerti in 12 giorni, segno di un Festival che si pone come obiettivo anche quello di far viaggiare gli spettatori all’interno della città, per renderla più viva e conosciuta. Ma simbolo anche di un’organizzazione capace di lavorare efficientemente per la riuscita di una manifestazione culturale che, come ha detto il direttore artistico Aldo Sisillo : “negli anni è riuscita a conquistarsi una credibilità e un’affidabilità che non sempre in Italia vengono riconosciute”, con ospiti di rilievo internazionale come Ute Lemper, Michael Nyman, Peppe Servillo e Salvatore Sciarrino. È questo che fa del Festival un giocatore nazionale di Serie A, arrivato a farsi conoscere anche nella stessa Germania, Nazione scelta come protagonista di quest’anno.
Come ha raccontato orgogliosamente il Vicepresidente del Festival delle Nazioni, Massimo Ortalli, nella conferenza stampa di chiusura tenutasi ieri mattina presso la Sala della giunta Comunale, è stata proprio una signora tedesca, presente ad uno degli eventi, a confidargli di aver letto in un giornale di Berlino che i Berliner Philharmoniker avrebbero tenuto un concerto a Città di Castello. “Questa naturalmente è una citazione che apre uno scenario”, dice Ortalli, “significa che il Festival oltre che a dimostrare qualità, si sta facendo spazio all’interno del mondo.”
Un mondo di musica classica, a cui si cerca di far avvicinare anche i più giovani grazie ad eventi collaterali che sono stati molti apprezzati e frequentati. Di tutto questo ne sono molto soddisfatti anche il vicesindaco Michele Bettarelli, il direttore organizzativo Roberto De Lellis e quello artistico che concludono annunciando che sono già tante le idee per il prossimo triennio. Sul nome delle future nazioni ospiti, però, non si può svelare ancora nulla. Non ci resta quindi che aspettare i prossimi aggiornamenti previsti per ottobre.
Città di Castello/Umbertide
10/09/2017 12:21
Redazione