Non è la classica sindrome da fratelli minori, di provinciali montanari rispetto ad emancipati cittadini: è la costatazione dei fatti, secondo il consigliere regionale Andrea Smacchi, che la questione ex Merloni e la fascia appenninica sono vertenze di serie B. Lo ha sostenuto stamani in consiglio regionale interrogando la giunta sugli sviluppi futuri per l'azienda metalmeccanica che dal novembre 2011 ha visto rilevare un ramo d'azienda dalla Jp dell'imprenditore marchigiano Porcarelli e che da mesi attende un prestito di 30 milioni di euro dalle banche per far volare il suo piano industriale. Ieri all'attenzione del segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, giunto con il suo treno elettorale a Narni insieme al sottosegretario al mise Teresa Bellanova, si è parlato di Sgl Carbon di Narni, del gruppo Novelli ed ex Pozzi di Spoleto, della Colussi di Assisi, della Nestlè di Perugia, con Renzi che ha parlato di “Priorità altissima" per queste vertenze:"Stiamogli col fiato sul collo” ha affermato. Nessuno, però, ha posto la questione ex Merloni. Smacchi si è detto rammaricato per questa dimenticanza che sembra non accorgersi del dramma vissuto dalla fascia appenninica. Nella sua risposta l'assessore Paparelli ha rimesso al mittente le accuse , sostenendo che quello di ieri era un incontro con un segretario di partito e non un summit istituzionale, risposta che poco ha convinto il consigliere interrogante. Quanto al merito, ovvero il futuro Jp, è notizia di ieri sera che il Governo ha sbloccato la proroga della cassa integrazione per un anno, fino al 31 dicembre 2018, per oltre 300 lavoratori umbri di Porcarelli. Una proroga importante quanto inutile se l'imprenditore marchigiano non otterrà il prestito ponte da 30 milioni di euro dalle banche .
Quanto all'occupazione sulla fascia, Paparelli ha annunciato la fine dell'istruttoria per il bando del luglio 2016 che assegna finanziamenti a 4 aziende, con un importo minimo di 1,5 milioni e per un totale di 13 miloni di euro, che assumeranno pescando nell'esercito degli operai rimasti senza lavoro. Le aziende sono Tecnocar srl di Spoleto, Oma spa di Foligno, Simam Tacconi e Birra Flea di Gualdo Tadino. Quanto all'impatto occupazionale, i nuovi posti di lavoro si potranno aggirare sulle 70 unità.
Gubbio/Gualdo Tadino
18/10/2017 15:52
Redazione