"Essendo tra i promotori dell'iniziativa a sostegno del servizio televisivo locale, ho il dovere di approfondire la questione, anche in considerazione delle rispettabili riflessioni che stanno prendendo corpo nella comunità eugubina".
E' l'incipit di una nota a firma di Francesco Gagliardi, esponente consiliare eugubino di centrodestra, tra i promotori della petizione firme a sostegno dell'emittenza televisiva locale che, con il caso TRG (solo l'ultimo in ordine di tempo, in un contesto di generalizzata crisi) vive una fase di passaggio molto delicata, figlia delle difficoltà diffuse di tutto il tessuto economico e d'impresa.
"Nell'ultimo biennio, la stretta morsa della crisi economica ha lasciato sul campo centinaia di posti di lavoro. Hanno chiuso i battenti aziende storiche del territorio e i due importanti gruppi cementieri hanno visto dimezzato il mercato, anche in conseguenza del freno tirato dal governo centrale sulle grandi opere pubbliche. La scure sull'occupazione è certo che mieterà altre vittime nella vicina primavera. Si lamenta - prosegue Gagliardi - il fatto che la politica, silente nel recente passato, abbia levato gli scudi a difesa di Tele Radio Gubbio. Da qui, le osservazioni più disparate che giungono ad azzardare un interesse di immagine della politica per la televisione locale. Debbo dire che "certa politica" e non tutta è ricorsa alla regola dello struzzo, di fronte all'impoverimento del tessuto economico eugubino. Personalmente, mi sento affrancato da questa ipocrisia. Nell'estate 2015 ho chiesto di interrompere le ferie del Consiglio Comunale per aprire un dibattito serio e franco sul tema dell'occupazione. Messaggio respinto. Qualche mese fa, ho evidenziato che cinque milioni di tributi locali non sono stati versati da aziende e famiglie in difficoltà. Orecchie da mercante. Ogni giorno, mi batto affinché le limitate risorse pubbliche non vengano sperperate in discutibili progetti e deleterie esternalizzazioni. Silenzio da parte di tutti, tanto paga Pantalone. L'industria cementieria ed il suo indotto non rappresentano il futuro per le nuove generazioni eugubine. Mi chiedo e vi chiedo: nei decenni Gubbio ha creato alternative? Una linea di pensiero vuole che la colpa sia dei "padroni" che hanno ostacolato il fiorire di altre attività imprenditoriali. Il mio pensiero è che la colpa sia dei "padrini" politici che, nei decenni, hanno goduto dei benefici della ricchezza prodotta dai cementifici e non hanno impegnato energie e risorse per stimolare la crescita di altri settori. Di riflesso, la colpa è degli eugubini che hanno sempre scelto una rappresentanza politica "domestica" e addomesticata, incapace di pensare oltre l'ordinaria amministrazione. Le difficoltà di Tele Radio Gubbio, da ultime, sono lo specchio delle difficoltà del nostro territorio. Se crollano gli affari, crolla anche l'interesse a pubblicizzare i prodotti. Apriamo un confronto schietto su quello che vogliamo essere nei prossimi ventanni. Facciamolo tutti, senza distinzione alcuna. Facciamolo adesso".
Intanto è partita da un paio di giorni la raccolta di firme per la petizione popolare a sostegno di Trg, presentata ieri in conferenza stampa a Gubbio ma promossa anche in altre città della nostra regione. Si può firmare anche on line cliccando “mi piace” alla pagina Facebook “petizione popolare in favore del servizio televesivo locale” oppure in forma cartacea a Gubbio presso alcuni esercizi commerciali che hanno aderito, dal bar Don Navarro di Piazza Bosone, alla farmacia della Vittorina, bar 2000 a Padule , al bar Valle presso la strada della Contessa, al pub Village di piazza 40 Martiri ed altri che verranno comunicati a seguire.
Gubbio/Gualdo Tadino
27/01/2017 09:49
Redazione