"Il rifiuto categorico della maggior parte dei parlamentari ai controlli antidroga alla Camera la dice lunga su tutta una serie di problematiche che assillano questo Paese, prima fra tutte quella della totale mancanza di coerenza e di onestà intellettuale di tanti politici che giocano con la rappresentanza degli italiani, usando turpi mezzi pubblicitari per conquistare e mantenere il consenso, ma senza poi avere alcun atteggiamento coerente con i veri interessi degli italiani".
È quanto afferma la deputata 5Stelle, Tiziana Ciprini, già promotrice di due ordini del giorno presentati alla Camera nel 2015 e nel 2016, contenenti iniziative per sottoporre ai drug test i parlamentari, entrambi bocciati dalla maggioranza. "Recentemente – continua Ciprini – un’inchiesta del giornalista Thomas Mackinson, pubblicata sul mensile FQ Millennium, dal titolo ‘La Camera se la tira’, ha documentato la presenza di tracce di cocaina nel bagno del Parlamento adiacente l'Aula. Il portavoce della Presidente della Camera si è limitato a precisare che l'accesso ai bagni di Montecitorio non è riservato esclusivamente ai deputati: circostanza senz'altro vera, ma scaricare la colpa su presunti esterni, non mette al riparo la terza istituzione dello Stato dal danno di credibilità e di onorabilità recato dal consumo di droghe pesanti al proprio interno. Rimane un fatto grave che in un Parlamento sorvegliato dalle forze dell'ordine, con addirittura piantoni agli ingressi, riescano ad entrare sostanze stupefacenti. Non è accettabile – incalza Ciprini – continuare ad offrire ai cittadini il quadro di un Parlamento con oltre la metà dei deputati che si oppongono a questo genere di controlli, peraltro già ampiamente previsti dalla legge per numerose categorie professionali interessate allo svolgimento di attività pericolose e sensibili. Risulta, quindi, discutibile che ai deputati, in quanto cittadini, non vengano destinatari i medesimi provvedimenti riservati alla gente ‘comune’, non essendo più concepibile un trattamento preferenziale soprattutto in considerazione della grande importanza sociale che assume il ruolo di parlamentare e del legame che unisce lo sviluppo di un Paese ad una sana politica. L'adozione di tale forma di controlli avrebbe, tra l’altro, un costo zero per le casse del Parlamento e sarebbe ad esclusivo onere del deputato. A tale proposito, ho presentato un nuovo ordine del giorno al bilancio interno della Camera al fine di esortare l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori ad adottare tali provvedimenti, volti a rendere ammissibili e obbligatori i controlli per verificare l'uso di droghe pesanti tra i parlamentari, attraverso l'utilizzo di specifici kit antidroghe e pubblicando i risultati sul sito della Camera, a garanzia del rapporto di trasparenza con i cittadini elettori. Inoltre, nell’odg, sono previste periodiche verifiche ambientali nei locali della Camera, in particolare nei luoghi di possibile assunzione (bagni), e controlli con cani antidroga dinnanzi gli accessi ai locali della Camera e all’interno degli stessi. Auspico – conclude Ciprini – che l’ordine del giorno presentato non venga nuovamente bocciato dalla maggioranza, poiché l’ennesimo rifiuto ai controlli antidroga sarebbe un grave passo falso nella ‘Casa della Leggi’ della Repubblica italiana”.
Gubbio/Gualdo Tadino
01/08/2017 11:30
Redazione