"Che fine ha fatto questo caso?", quello dell' omicidio di Meredith Kercher: è la domanda che pone Stephanie, la sorella della studentessa inglese uccisa a Perugia la notte del primo novembre di dieci anni fa.
"E' difficile darsi pace non sapendo esattamente cosa successe quella sera" ha scritto in una lunga lettera al legale della famiglia, l' avvocato Francesco Maresca. "Non sappiamo, e probabilmente non sapremo mai, nulla di nuovo - ha scritto Stephanie - su ciò che le è accaduto. Sono delusa dal sistema giuridico italiano in quanto si è contraddetto più volte nelle sue decisioni, e non ha cercato nuove piste investigative". Ma la sorella di Meredith e la sua famiglia sono anche "per sempre grati al popolo italiano per il suo supporto e la sua bontà nel ricordare Mez".
"Nel Meredith Kercher case - ha ribadito l' avvocato Maresca - tutti sappiamo che Rudy Guede, l' unico condannato, non era solo, ma sappiamo anche che per lo Stato non ci sono altri colpevoli". E per Giuliano Mignini, il magistrato dell' indagine, "resta un punto interrogativo", ha detto alla Nazione, "una vicenda che lascia l' amaro in bocca, è come una ferita aperta". I processi per l' omicidio Kercher si sono conclusi con la condanna di Guede a 16 anni di reclusione, con l' abbreviato, e l' assoluzione definitiva di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Nomi citati nella lettera di Stephanie Kercher. "A prescindere da ciò che la gente pensa sulla colpevolezza o innocenza di Knox e Sollecito - ha sottolineato - il giudice li ha assolti. Hanno però anche detto che Guede non ha agito da solo. Quindi, che fine fa questo caso? Stanno forse seguendo altre piste investigative? O stanno forse confermando che Knox e Sollecito si trovavano lì ma non sono in grado di identificare esattamente il ruolo che hanno avuto negli eventi? Conseguentemente, loro sarebbero comunque assolti. O stanno forse dicendo che il caso è chiuso per sempre anche se irrisolto?".
Per Stephanie Kercher "che si creda all' innocenza o alla colpevolezza degli accusati ci sono ancora delle contraddizioni". "Per non parlare del fatto - ha aggiunto - che non ci è mai stato comunicato nulla di ulteriori indagini su altre possibili parti. Rudy Guede è stato condannato sulla base di non avere agito da solo, ma non essendoci nessun altro a processo o condannato, questo ci fa avere molte domande, a noi come famiglia e a chi sta seguendo il caso". "Nei dieci anni che in un modo o nell' altro sono passati - ha scritto ancora - non sappiamo, e probabilmente non sapremo mai, nulla di nuovo su ciò che le è accaduto. Continuo ad andare avanti con la mia vita come posso insieme a tutti coloro che conoscevano Mez, ma non la farò sbiadire sullo sfondo. Si merita più di questo". Una lettera che comunque non ha tralasciato aspetti più intimi. "Dieci anni fa - ha sottolineato Stephanie Kercher -, le nostre vite sono cambiate per sempre. Il nostro mondo è stato distrutto da ciò che si potrebbe definire ' un' altra notizia di cronaca' . Il giorno in cui Meredith ci è stata brutalmente portata via è indelebile nella mia mente. Il dolore e il senso di impotenza non si affievoliscono mai".
La sorella ha poi sottolineato che Meredith lasciò l' Università di Leeds per studiare a Perugia, "fortemente attirata dalla bellezza unica di questa città", combattendo "a denti stretti" per l' Erasmus. "Vedeva l' Italia come casa sua" ha ricordato ancora la sorella. "Non ci piace ricordare l' anniversario della morte di Meredith - ha spiegato Stephanie -, ma preferiamo celebrare il suo compleanno. Al cimitero ricorderemo Mez a modo nostro come una famiglia. Anche gli amici verranno per celebrare i 10 anni di amicizia con Meredith e non per ricordare il tragico evento". "Alla mia bellissima sorella dico questo: ti ricorderemo oggi come facciamo sempre, con il tuo sorriso e il tuo calore, ma con una profonda tristezza e un vuoto che non si potrà mai colmare. Non in 10 anni, non in 20 o più anni ci mancherai meno. Questa è per sempre la tua storia, ' Il caso Meredith Kercher' " le parole di Stephanie che chiudono la lettera.
Perugia
01/11/2017 19:09
Redazione