Tante difficoltà operative non hanno fermato la comunità degli assistenti sociali dell’Umbria nel proprio impegno alla gestione dell’emergenza coronavirus. Da ultimo nei Comuni, con Sindaci, Assessori e Dirigenti, è stato fornito supporto tecnico professionale alla verifica delle migliaia di domande pervenute per i Bonus spesa. Per Cristina Faraghini, Presidente Ordine regionale degli Assistenti Sociali rimasto sempre attivo tramite lo smart working, «un lavoro di welfare comunitario che esprime vecchi e nuovi bisogni, ma anche capacità e risorse straordinarie che si organizzano per offrire aiuti concreti come le tante realtà del volontariato le numerose associazioni del territorio oltre a Caritas e Croce Rossa. Tante azioni per cui, però, serve «una attività di coordinamento e di rete per garantire un quadro di policy solido ed integrato per affrontare l’emergenza di oggi ma soprattutto per ricostruire il tessuto sociale di domani». Lo dice il Croas Umbria, per cui «già prima dell’emergenza personale e risorse dei servizi sociali non erano sufficienti ad affrontare i vari contesti professionali». Il Servizio sociale opera infatti nei Comuni e nelle zone sociali, nei centri di salute, consultori familiari, in ospedale, nella neuropsichiatria infantile, nella salute mentale,nei servizi per le dipendenze dove in equipe con altri professionisti realizza interventi integrati a favore di anziani, famiglie, minori «resi ancora più complessi dall'emergenza Covid-19». «Che dire poi di chi si occupa di detenuti e loro famiglie per garantire l'accesso alle risorse e la tutela del diritto alla riparazione della pena, di chi opera nelle Prefetture e segue progetti di accoglienza alla popolazione migrata e di chi assicura nel terzo settore servizi domiciliari, comunità educative, case famiglia, incontri protetti in favore dei minorenni e delle famiglie in difficoltà tutelati dalla magistratura. Siamo noi nella povertà, nell'emarginazione, nella deprivazione dentro i problemi complessi per garantire che nessuno resti indietro». Perché ciò non accada l’Ordine nazionale ha proposto al Governo interventi sulla povertà sociale, garantire livelli essenziali di assistenza, integrazione socio-sanitaria tra ospedale e territorio, sostegno al terzo settore. «Per non dimenticare nessuno vogliamo ringraziare,oltre al personale sanitario in prima linea, gli assistenti sociali che stanno operando in questi giorni difficili per il benessere della collettività».