Intanto è arrivata la radiazione della Juniores: la quarta rinuncia in concomitanza con la gara con il Castelfidardo ha portato alla conseguente radiazione che sarà certificata ufficialmente dal prossimo comunicato che uscirà puntualmente giovedì. Ora sembra proprio che tocchi alla prima squadra: ieri è arrivata da parte della Lega la comunicazione al Foligno Calcio dell'annullamento della gara con il Flaminia, decisione che comporterà così il terzo 0-3 stagionale a tavolino dopo quello con Sansepolcro e Avezzano, dopo l'inchiesta per mafia che aveva appunto fatto saltare l'ultima gara interna ai falchetti. L'annullamento del recupero porta alla terza rinuncia della stagione, la gara in programma domenica contro il Rieti sarà inevitabilmente la quarta rinuncia che porterà all'esclusione dal campionato e alla fine del Città di Foligno e del suo calvario in questa stagione. Parallelamente, continuerà invece la partita giocata insieme da Comune e società sportive del territorio per la rinascita nelle serie inferiori del falco. Ieri il Comune ha emesso l'ordinanza di revoca della concessione dello stadio Blasone alla squadra biancazzurra, con tanto di lucchetti che impediranno quindi a tesserati del Città di Foligno di entrare nell'impianto sportivo. Chi però continua a non arrendersi stoicamente è il patron Spera che ieri si è presentato in Comune: obiettivo quello di conoscere e visionare l'interdittiva antimafia per la quale però per questioni burocratiche, non sarà per il numero uno biancazzurro visibile prima dei tre o quattro giorni. Senza quei documenti, alla società infatti sarà impossibile presentare ricorso al Tar. Nel frattempo la squadra si continuerà ad allenare anche se l'avventura potrebbe finire proprio domenica: i tifosi nel frattempo sono in fermento, tanto che si pensa ad organizzare un nuovo sit-in di protesta come accaduto il sabato prima dell'ultima gara giocata dal Foligno, quella contro L'Aquila. Un clima di caos totale che sembra il preludio sinistro della fine del calcio a Foligno dopo 90 anni di storia.