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C.Castello. Petizione per il ripristino della tratta altotiberina e il rilancio della FCU approvata all'unanimita' dal consiglio comunale

C.Castello. Petizione per il ripristino della tratta altotiberina e il rilancio della FCU approvata all'unanimita' dal consiglio comunale. Petizione di 400 firme raccolta dall'associazione "Mosaico"

Sì unanime del consiglio comunale di Città di Castello alla petizione, presentata dall’associazione Il Mosaico e corredata da 400 firme per il rilancio della FCU in Alto Tevere. La tratta è attualmente chiusa per motivi di sicurezza tra Città di Castello ed Umbertide con gravi disagi per gli utenti, soprattutto giovani, e con il rischio che possa essere dismessa definitivamente. Il documento impegna il sindaco, in accordo con il consiglio ad attivarsi per conoscere “tempi e modalità dell’accordo con Rti, la Rete Treni Italia, che dovrebbe liberare risorse per la riqualificazione dell’intero corridoio, interventi immediati per stoppare le disfunzionalità prima che si aggravino e forme di sostegno al trasporto pubblico per contenere il disagio degli utenti, costretti ad un servizio subottimale per tempi e standard”. La convergenza sul testo della petizione si è avuta dopo che i gruppi non hanno raggiunto un’intesa su un nuovo documento, redatto dal Pd, circostanza che ha suscitato nel dibattito numerosi riferimenti polemici e accuse incrociate su un’occasione di accordo, ritenuta importante da tutte le parti politiche. Alla base dell’esito non positivo la minoranza ha ricondotto l’indisponibilità della maggioranza a definire la responsabilità politica ed amministrativa dell’attuale situazione; la maggioranza ha invece imputato alle opposizioni l’aver anteposto questioni di principio all’efficacia di un documento votato all’unanimità. Dibattito. Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo di La Sinistra e presidente della Commissione Servizi Giovanni Procelli che ha ricordato “i 51 milioni di euro a favore di Fcu, che l’assessore regionale Chianella ha confermato essere destinati al tratto umbro. Ci saranno dunque i soldi per il segmento Città di Castello-Umbertide. Chianella non ha le responsabilità che gli abbiamo imputato quando ha ritrattato l’accordo con Rti. Già questo consesso un anno fa ha inviato un documento alla Regione chiedendo interventi, che finora non ha avuto risposta. Non ci si può ricordare di noi solo quando ci sono le elezioni”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha definito la petizione “un po’ superata. La Fcu ha goduto di scarsa attenzione da parte della Regione Umbria, governata dalla Sinistra, che ha dirottato risorse per appianare i bilanci di Umbria Mobilità. Poi in Commissione Servizi l’assessore Chianella ha annunciato e poi ritrattato il bando per il ripristino della tratta e la fine dei lavori nel 2017. Chi è la responsabilità di questa situazione? La Regione ma anche i sindaci che non hanno rappresentato le istanze del nostro territorio. Anche la maggioranza deve chiamarli con i nomi e cognomi”. “Torniamo a parlare della Fcu di cui tutti vorremmo ripristinare il tratto prima possibile ma il consiglio comunale non ha saputo trovare una sintesi” ha detto Vittorio Morani, capogruppo del Psi “Ringrazio Zucchini per il documento elaborato, che da mandato al sindaco e agli altri del comprensorio a rappresentare il nostro dissenso nelle sedi opportune. Non è valso neanche il clima natalizio a mettere da parte le contrapposizioni e dare la forza dell’unanimità alla presa di posizione. L’obiettivo di attrarre i finanziamenti verso il nostro territorio: un secolo di storia di Fcu va salvata. Dei 51 milioni di euro per la Fcu nella Finanziaria, basterebbero un decimo per rendere funzionale il tratto locale. Dobbiamo ottenerli”. “Peccato non aver raggiunto un documento unitario” ha detto Roberto Colombo, capogruppo di Castello Cambia: “Abbiamo già fatto un anno e mezzo fa un documento unanime, che è rimasta lettera morta. Il sindaco ha ammesso di non aver convocato il tavolo degli altri sindaci, su cui aveva però ricevuto un preciso mandato. Voteremo sì”. Ricordando le numerose iniziative precedenti assunte in sede cittadina e regionale per contrastare il degrado di Fcu, Valerio Mancini, consigliere della Lega Nord, ha lamentato che “i documenti del consiglio comunale non trovano seguito: abbiamo votato la richiesta di adeguamento dell’orario di Umbriacque che non è stata presa in nessuna considerazione. Ora va chiesto l’azzeramento dei Consigli di amministrazione e le dimissioni dell’assessore, una mozione di censura dei dirigenti. I sindaci dell’Alto Tevere non si presentarono neanche alla riunione sul Piano regionale dei trasporti. A Roma, non per merito dei nostri parlamentari, ci sono accorti che Fcu chiude perché non è stata fatta la manutenzione ordinaria e che ha dei concorrenti interni, gli autobus della stessa azienda di cui fa parte. A Terni tratto e galleria sono stati riaperti”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha invitato le opposizioni a votare il documento in quanto “referendum propositivo di indirizzo, che smentisce il lavoro dei politici locali e regionali. Diamo mandato al sindaco di andare a risolvere un problema di tutti e nel caso lo faccia faremo il tifo per lui”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha invece ringraziato l’associazione Il Mosaico che ha raccolto le firme ma ha respinto al mittente l’accusa “che la politica non è stata presente, forse non ha ottenuto i risultato perché non appartiene alla gestione dei Fcu. A volte non riusciamo ad organizzare il lavoro da parte della politica. Ristabiliamo alcune novità: dopo il documento di un anno e mezzo fa, nel gennaio 2016 il sindaco fu promotore con Fratini e Locchi un atto univoco di sollecitazione e poco dopo partecipò ad un consiglio comunale aperto ad Umbertide dove fu molto chiaro a proposito”. Venendo al documento redatto da Zucchini, il capogruppo del Pd ha fatto il punto sulle richieste: sicurezza, investimenti, miglioramento del servizio, integrazione con altri vettori e nuovi progetti come la metropolitana di superficie, sviluppo nel sistema di mobilità sostenibile, riattivazione dell’officina di Umbertide, fondi per il ripristino della tratta in tempi rapidi. “Sono una piattaforma su cui ci sono le priorità di tutti”. Per Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, “i comune ha fatto progetti come la piastra logistica che prevedono un’intermodalità inesistente. I milioni di euro che devono servire per la nostra tratta non devono prendere direzioni diverse, come hanno fatto nei settanta anni in cui avete governato. Per qualche assurdo motivo vi aspettate che gli altri condividano un documento da Pd. Ho proposto soltanto di inserire una clausola che impegna il sindaco ad aggiornarci sui progressi che nel frattempo ha fatto su Fcu. La colpa della situazione è di chi ha governato e non delle minoranze che si rifiutano di firmare un documento blindato”. “Neanche questa volta il lungo dibattito produrrà qualcosa” ha detto Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. “Ma il presidente dell’associazione Il Mosaico, Carlo Reali, in questi anni chi ha appoggiato se non il Centrosinistra di governo in Regione?”. Evocando duplicazioni di tratte nel minimetrò “che hanno drenato soldi potenzialmente investibili in alto Tevere e le riconversioni della tratta non andate a buon fine”, Lignani  ha ricordato che “nel 1916 c’era a Città di Castello una tratta per Fossato di Vico, Arezzo e Terni, le maggiori dorsali italiane; ora c’è l’Fcu. Di chi è la colpa? L’azienda unica dei trasporti non ha prodotto niente: l’unica ad avere un bilancio drogato ma in pareggio era Fcu ma Città di Castello non era nel Cda e non ha votato quando sono state prese le decisioni”. Luciano Tavernelli, consigliere comunale del Pd,  ha ricordato come “Valerio Mancini un anno fa non ha votato il documento mentre noi ci siamo spesi più volte pubblicamente e a tutti i livelli per difendere la causa dell’Fcu, senza fare differenze tra schieramenti in nome del bene comune. Ci sono 51 milioni: per rimettere a posto la tratta ce ne vogliamo meno. Se mancano cinque o sei milioni, vendiamo uno dei treni. La colpa è della politica ma anche di chi ha gestito in questi anni la Fcu con operazioni aziendali di dubbia efficacia. E’ importante ottenere i finanziamenti e avere la certezza che siano impiegati per la tratta. Diamo di nuovo mandato e fiducia al sindaco”. “Le firme di 400 cittadini non possono essere ignorate” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta nella replica “dobbiamo mettere in conto un certo disinteresse della politica e poca attenzione di organi di informazione e opinione pubblica. Sull’azienda unica ci fu unanimità in Consiglio regionale: i dipendenti sono una variante importante in questa vicenda e hanno sospinto il salvataggio delle gestioni in difficoltà. Dobbiamo essere cooperativi: ho fatto quello che dovevo ed è stato insufficiente. In questa vicenda gli equilibri sono di potere e trasversali, politici e sindacali. Chiederò ai consiglieri regionali di sottoscrivere le nostre rivendicazioni. La maggioranza in Regione deve assumersi le proprie responsabilità perché su Fcu la situazione è intollerabile”.

 

 

 

Città di Castello/Umbertide
20/12/2016 19:05
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