Assisi: si riaccende la polemica sull'ordinanza anti-accattonaggio

Ha ripreso quota negli ultimi giorni per gli articoli di "Avvenire" contro le ordinanze antiaccattonaggio la polemica sui sindaci che vietano di chiedere elemosine vicino a chiese ed altri luoghi sacri. Le polemiche non erano mancate nel maggio scorso, quando la giunta comunale di Assisi, la patria di San Francesco (mendicante per la maggior parte della sua vita) emano' ordinanze antiaccattonaggio ed antimendicita'. Obiettivo di quell'ordinanza ''salvaguardare i luoghi di culto e la decenza'', aveva spiegato il sindaco, Claudio Ricci. I frati del Sacro convento francescano non avevano nascosto il proprio assenso, anche perche' molti dei tantissimi turisti che visitano la basilica e la tomba di San Francesco avevano manifestato il loro disagio a trovare mendicanti vicino ai luoghi sacri di Assisi. ''Francesco mendicava, ma come estrema ratio se non trovava sostentamento lavorando'', aveva detto il custode del Sacro Convento, padre Vincenzo Coli. Pieno di distinguo, invece, il giudizio della curia assisana. ''Non basta sanzionare e reprimere'', aveva detto il vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, mettendo in evidenza ''situazioni di vera indigenza'' dietro il fenomeno dell'accattonaggio e della richiesta di elemosine. Non meno secca la replica del sindaco di Assisi: ''Occorre distinguere tra solidarieta' e sicurezza'', aveva risposto Ricci. Proprio in quelle settimane la polizia rintraccio' a Perugia ed espulse un rumeno accusandolo di gestire ad Assisi il racket delle elemosine nei pressi delle basiliche francescane.