La lista civica Scelgo Gubbio non ci sta a un aumento unilaterale del 30 per cento delle tariffe applicate della Gesenu per il pretrattamento della frazione indifferenziata dei rifiuti. La società per azioni a capitale misto pubblico-privato, che gestisce servizi di nettezza urbana, nel marzo scorso ha deciso un aumento senza interpellare l’amministrazione comunale e lo ha indicato come – addirittura – retroattivo, a partire dal mese di gennaio 2017.
Questo comporta per il Comune di Gubbio un aggravio dei costi di oltre 300 mila euro che incide in maniera negativa sull’assestamento di bilancio. Non potendo aumentare la Tari (Tariffa rifiuti) nel corso dell’anno, l’amministrazione comunale sarà costretta a prevedere ulteriori tagli alla spesa corrente.
In tutto ciò, nessuna reazione o parere sono arrivati dall’Auri Umbria (cioè l’Autorità umbra per rifiuti e idrico), che è l’ente preposto – fra l’altro – alla verifica della congruità e della legittimità di questi aumenti. Altro assente ingiustificato su questo “caso” è la Regione Umbria: nessuno si è espresso sull’aumento unilaterale deciso dalla Gesenu.
L’assessore comunale Alessia Tasso, dal canto suo, ha cercato di individuare un fornitore con tariffe migliori per il pretrattamento dei rifiuti indifferenziati, ma si è scontrata con una situazione che – di fatto – delinea un regime di “monopolio-cartello”. In questo quadro, la gara d’appalto per l’affidamento dei servizi d’ambito è ferma e la società Gesenu ha problemi economici e finanziari dovuti non solo alle contingenze di mercato ma alla mala gestione sulla quale sono in corso indagini della magistratura.
Per di più, i Comuni sono obbligati a interventi di emergenza sul tema rifiuti senza scenari neanche vagamente certi, e chiamati di fatto solo a imporre ai cittadini la tariffa per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti. Il rischio è che l’aumento imposto dalla società perugina si rifletta poi, in maniera pesante, sulla Tari del 2018.
Per questo, i consiglieri comunali di Scelgo Gubbio hanno presentato un documento urgente, un ordine del giorno con il quale si chiede l’impegno di Sindaco e Giunta a mettere in campo tutte le possibili azioni di pressione nei confronti di Auri e Regione Umbria, arrivando fino all’autorità Antitrust, se fosse necessario. Si chiede poi che – alla luce di questo aumento unilaterale – venga rivisto il Piano regionale dei rifiuti. E, infine, i consiglieri Sg lanciano un’idea.
«Perché non valutare – sostengono – la possibilità di realizzare un impianto di pretrattamento presso la nostra discarica e richiedere quindi alla Regione l’autorizzazione per tale realizzazione, che consentirebbe di non essere più strozzati da situazioni come questa, oltre a creare anche possibili economie virtuose e posti di lavoro?».
Gubbio/Gualdo Tadino
25/07/2017 19:09
Redazione