Si chiama "No ai no" ed è la provocatoria denominazione del comitato nato a Gualdo Tadino per opporsi a chi si oppone ai progetti di sviluppo economico del territorio e in particolare, all'insediamento e sviluppo del sito di Rocchetta. Una risposta che vuole coinvolgere l'opinione pubblica gualdese contro quello che definisce "il partito dei no" composto da ambientalisti e M5S: "Ciò che sta accadendo in questi giorni sullo scacchiere gualdese e regionale ha dell'incredibile - scrive in una nota il comitato, guidato dall'ex senatrice e consigliere regionale, Sandra Monacelli - La lunga escalation di azioni mirate a colpire l'azienda Rocchetta spa ha visto scendere in campo tutti gli esponenti grillini di casa nostra e dintorni, al solo fine di invocare all'unisono ed in maniera scomposta la chiusura dello stabilimento.
Nei giorni scorsi a seguito di una incursione, attuata presso gli uffici comunali di Gualdo Tadino, dal responsabile regionale WWF ( già coordinatore comunale pentastellato di foligno), - entrato al grido di" ..dei pozzi non me ne importa niente, sono qui per fare casino", -è seguita nella giornata odierna, da parte degli esponenti regionali grillini, una interrogazione nella quale: a fronte delle dichiarazioni del responsabile regionale del WWF e di quelle del consigliere comunale gualdese dei 5 stelle; è stato chiesto il ritiro della concessione rilasciata alla società Rocchetta spa. Ora viene da domandarsi : cosa c'entra tutto questo con la politica e a vantaggio di chi vengono fatte tali battaglie?
Probabilmente - prosegue la nota - la degenerazione e la crisi dei partiti ha portato alla affermazione di una vuota stagione di fanatismi dove, qualche personaggio in cerca d'autore ha pensato bene di sostituire lo scontro con l'avversario politico con la guerra alle aziende che operano sui territori. Ed ora non ci si venga a raccontare la favoletta che si tratta di una questione di "acqua pubblica".
Nel 2013 il Sen. pentastellato Lucidi in un intervento condiviso con i lavoratori della società Sangemini spa , sollecitava azioni della regione per scongiurare la crisi della azienda di acque oligominerali.
Passati da allora pochi anni (4) e pochi km (da Terni), la musica è così cambiata da invocare paradossalmente per Gualdo Tadino la chiusura di una Azienda che pur operando da anni , ha provocato ne' prosciugamenti delle sorgenti, nè tantomeno fallimenti aziendali, scaricati sulle spalle dei lavoratori e delle comunità, così come invece è accaduto in altre parti dell'Umbria. Se il movimento 5 stelle pensa di giocare sulla pelle dei gualdesi ha sbagliato i propri conti. Cominci a far pace con i propri comportamenti, e se non può aiutare le aziende a superare la crisi che stritola tutti, almeno non le danneggi. Un'ultima cosa : i lavoratori vanno difesi sempre e non a seconda della geografia regionale".