La notizia è di quelle inquietanti, soprattutto in una piccola comunità come quella di Gubbio.
Ci sarebbe infatti anche un minorenne eugubino tra i sempre più numerosi giovani caduti nella "trappola virtuale" del gioco on line "Blue Whale" (balena blu), il gioco sul web che in 50 prove finisce per istigare il protagonista - in realtà vittima di un adescamento - a compiere a titolo di autolesionismo che in molti cAsti hanno portato anche al suicidio. Dopo le oltre 100 vittime in Russia, la Balena Blu con la potenza virale della rete on line, si è presto diffusa anche in Francia ed è approdata in Italia. Fioccano i casi in diverse aree della penisola, specie dopo che il subdolo incantesimo è' stato smascherato dalla popolare trasmissione televisiva "Le iene" (nella foto un frame con l'inviato MatteoViviani che sta seguendo questa sconcertante moda tra i giovani). Non mancano anche casi, come un paio di vicende accadute a Roma, dove due giovanissimi hanno fatto finta di aver preso parte al terribile gioco, uno per scherzo l’altro per attirare l’attenzione della famiglia.
A sollevare il caso di Gubbio e' stato un coetaneo del giovane implicato nella rete on line di Blue Whale che ha segnalato, con preoccupazione, la storia ad un docente (per altro di un istituto diverso da quello frequentato dalla vittima). Da lì l'intervento immediato delle dirigenze scolastiche e della famiglia dell'interessato attraverso il coinvolgimento della Compagnia Carabinieri di Gubbio che con il Capitano Piergiuseppe Zago che ha formalmente preso contatto con la famiglia del minore e ha segnalato la situazione.
Non si conoscono ancora i dettagli della vicenda, che però nel mondo studentesco eugubino non ha tardato a trapelare destando non poco sconcerto. Se fino a qualche mese fa la "Blue Whale" poteva apparire come uno dei tanti giochi con "catena di S.Antonio" che fioccano su internet, oggi - alla luce anche delle tante vittime soprattutto in Russia - sono più chiari i contorni perversi di un percorso nel quale un fantomatico tutor guida a distanza la vittima a compiere prove di apparente coraggio, dapprima innocue poi sempre più improntate all'autolesionismo (il segnale tipico e' lo sfregiarsi con piccoli tagli l'avambraccio fino a disegnare la sagoma di una balena).
La situazione è sotto controllo ora che la famiglia del giovane è stata informata e ha avuto modo di chiarire con il ragazzo la situazione intervenendo prima che il "gioco" fosse in stato avanzato. I Carabinieri hanno comunque avviato un'indagine anche per risalire ad eventuali complici della vittima: il percorso autolesionistico di Blue Whale infatti prevede che le cosiddette prove a step siano documentate con un video. Si cerca di risalire dunque il ragazzo o la ragazza che avrebbe affiancato in questo inquietante cammino virtuale il minore eugubino.
L'auspicio e' che il caso, fortunatamente scoperto senza conseguenze, accenda la spia, su famiglie e istituzioni sociali, di un allarme anche in una comunità piccola e apparentemente tranquilla come quella dei giovani eugubini.
Gubbio/Gualdo Tadino
28/05/2017 09:31
Redazione